Gli assi principali della riforma del diritto della concorrenza

Si prevede che la riforma della legge federale sulla concorrenza economica sarà presto completata. Ciò ha acceso il dibattito pubblico sulle principali modifiche e sulle potenziali conseguenze future. Di seguito, presento una breve sintesi delle questioni che considero più rilevanti.
1. L'applicazione della politica di concorrenza alle imprese statali potrebbe essere ridefinita, portando potenzialmente alla loro totale immunità, il che solleverebbe controversie nell'ambito dell'USMCA.
2. Per quanto riguarda le fusioni, si prevede una riduzione dei periodi di analisi e un'estensione del periodo per l'indagine sulle operazioni non soggette a notifica. Si prevede un aumento del numero di fusioni, che dovranno essere risolte più rapidamente.
3. Pratiche di monopolio assoluto. Sono in discussione modifiche sostanziali, poiché lo scambio di informazioni tra concorrenti potrebbe essere illegale senza essere necessariamente collegato a una condotta anticoncorrenziale, e il concetto di potenziali concorrenti viene incluso come potenziale soggetto responsabile. Ciò genererà maggiori rischi per le imprese, ridurrà l'onere della prova per le autorità e richiederà ulteriori precauzioni nel contesto delle trattative di fusione e acquisizione e nel funzionamento delle associazioni imprenditoriali.
4. Pratiche monopolistiche relative. Ciò potrebbe includere indebite restrizioni alla capacità competitiva delle imprese dominanti. Non è chiaro se ciò possa portare all'adozione di ulteriori misure regolamentari per queste imprese.
5. Sanzioni. L'obiettivo è inasprire sostanzialmente le sanzioni e inasprirne l'applicazione. Le sanzioni verrebbero applicate immediatamente, una volta che l'autorità garante della concorrenza emetterà il suo provvedimento. Ciò avrebbe un impatto sulle aziende prima che esauriscano le loro legittime difese.
6. Azioni individuali e collettive per il risarcimento del danno. L'obiettivo è incoraggiare le azioni civili per il risarcimento del danno, in particolare attraverso la guida dell'autorità garante della concorrenza. A tal fine, si prevede di modificare la norma sulla prescrizione e altre disposizioni di legge.
7. Il diritto dell'autorità di emanare linee guida e linee guida verrebbe preservato, sebbene ciò non sarebbe obbligatorio né soggetto a consultazione pubblica. Ciò ostacolerebbe la chiara applicazione delle disposizioni di legge e genererebbe problemi pratici nell'interpretazione dei concetti chiave.
8. La nuova autorità incorporerà diverse funzioni attualmente svolte dall'IFT. Ciò aumenterà il carico di lavoro, richiedendo un budget più consistente. L'autorità dovrà attuare politiche volte ad attrarre e trattenere talenti in settori specializzati delle telecomunicazioni e della radiodiffusione.
Per le aziende, le sfide sono molteplici. In primo luogo, dovranno modificare la gestione del rischio implementando programmi di compliance più solidi. In particolare, i controlli devono essere rafforzati nelle negoziazioni di fusione e nella collaborazione con i concorrenti. In secondo luogo, devono implementare misure di pianificazione finanziaria che includano clausole di contingenza associate al pagamento immediato delle sanzioni. Infine, dovranno adottare strategie di difesa legale più sofisticate sul fronte amministrativo, costituzionale e civile.
Si prevede uno scenario complesso per l'autorità, poiché le sue responsabilità aumenteranno e il suo budget sarà probabilmente limitato. Data la possibilità che l'autorità debba occuparsi di più questioni, ritengo che si debbano perseguire due strategie. La prima consiste nell'effettuare uno sforzo analitico e procedurale per concentrare l'azione dell'agenzia sui casi che rappresentano realmente il rischio maggiore per il processo competitivo. La seconda, parallelamente, consiste nell'emanare nuove guide e linee guida che, pur non essendo vincolanti, servirebbero a chiarire l'applicazione delle procedure e l'interpretazione concettuale, imporre all'autorità di agire con maggiore disciplina e fornire certezza agli investitori.
*Specialista in concorrenza e regolamentazione economica. Managing Partner di Ockham Economic Consulting.
Eleconomista