I mercati azionari crollano a causa del conflitto geopolitico in Medio Oriente

Venerdì gli indici azionari di riferimento degli Stati Uniti hanno chiuso in ribasso, mentre l'escalation del conflitto tra Israele e Iran ha scosso il Medio Oriente e fatto salire i prezzi del petrolio.
Il Nasdaq è sceso dell'1,3% a 19.406,83 punti, l'S&P 500 dell'1,1% a 5.976,97 punti e il Dow Jones Industrial Average dell'1,8% a 42.197,79 punti. Tra i settori, finanza e tecnologia hanno guidato le perdite, con l'energia come unico settore in rialzo.
Secondo quanto riportato dai media, Israele ha attaccato l'Iran nelle prime ore di venerdì mattina, ora locale, prendendo di mira infrastrutture militari e impianti nucleari.
Secondo ING Bank, un'escalation del conflitto tra Israele e Iran potrebbe spingere i prezzi del petrolio oltre gli 80 dollari al barile. "Se la rappresaglia dell'Iran fosse limitata e si concentrasse esclusivamente sulle strutture militari israeliane, come visto in episodi precedenti, gli aumenti dei prezzi potrebbero rimanere contenuti e rivelarsi temporanei", ha affermato Rystad Energy, una società di ricerca.
"Ma se l'Iran intensificasse le sue azioni interrompendo i flussi di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz, attaccando le infrastrutture energetiche regionali o prendendo di mira le risorse militari statunitensi, i prezzi potrebbero aumentare molto più bruscamente."
Per quanto riguarda le notizie aziendali, le azioni Visa sono scese del 4,9% e quelle Mastercard del 4,6%, poiché Walmart, Amazon.com, Expedia e diverse importanti compagnie aeree hanno preso in considerazione l'idea di lanciare le proprie stablecoin.
Le azioni Oracle sono salite del 7,7%, il guadagno maggiore tra le più grandi aziende statunitensi, l'S&P 500. Mizuho e Argus hanno alzato i loro obiettivi di prezzo, mentre William O'Neil ha avviato la copertura con un rating di acquisto.
Il più grande calo settimanale
I mercati azionari messicani hanno mantenuto un tono negativo per tutta la seduta di venerdì, in linea con un mercato globale reso incerto dai recenti attacchi militari in Medio Oriente. L'indice S&P/BMV IPC della Borsa Messicana (BMV) ha perso lo 0,68% a 57.438,57 punti, mentre l'indice FTSE-BIVA della Borsa Istituzionale (Biva) ha perso lo 0,61% a 1.159,61 punti.
Gli indicatori sono scesi per la terza volta in cinque giorni, registrando un calo settimanale di oltre l'1%, il più negativo degli ultimi sei. Inoltre, i panieri azionari messicani hanno chiuso con il punteggio più basso dell'ultimo mese.
Gli investitori hanno tenuto conto del fatto che il governo messicano ha firmato un accordo per ridurre del 5% il prezzo di un chilo di tortillas per il grande pubblico del Paese.
I titoli azionari che hanno subito i maggiori cali sono stati quelli della compagnia assicurativa per auto Quálitas, del produttore di cemento e calcestruzzo Cemex e della società di credito Gentera.
Eleconomista