Il Tesoro decide ora di aggiornare gli anticipi sui finanziamenti alle comunità autonome e ai comuni.

La Prima Vicepresidente e Ministra delle Finanze, María Jesús Montero, ha annunciato lunedì che il Consiglio dei Ministri approverà domani un decreto legge che aggiorna gli anticipi al sistema di finanziamento per le amministrazioni regionali e comunali. L'annuncio arriva dopo mesi di richieste di questo aggiornamento da parte delle amministrazioni regionali.
Nel mezzo di una tempesta politica, il governo accetterà una richiesta delle comunità autonome e dei comuni: ricevere gli anticipi di pagamento dovuti per sei mesi. La questione è stata uno dei temi discussi alla Conferenza dei Presidenti tenutasi di recente a Barcellona, ma non è stato raggiunto alcun impegno. Le comunità autonome governate dal Partito Popolare (PP) hanno stimato l'importo dovuto a 25 miliardi di euro: 20 miliardi di euro per le regioni e 5 miliardi di euro per gli enti locali.
Gli anticipi fanno parte del sistema di finanziamento regionale e locale. Lo Stato calcola l'importo da trasferire alle regioni autonome in base alle entrate previste derivanti dalle percentuali di imposte statali che confluiscono nelle casse regionali, nonché da diversi fondi creati dal sistema, come il Fondo di autosufficienza globale o il Fondo di garanzia dei servizi pubblici fondamentali. Se l'importo erogato non è sufficiente per una specifica regione autonoma, lo Stato versa un nuovo contributo per la differenza. Se il calcolo è superiore al previsto, il governo regionale in carica deve restituire l'eccedenza.
Il sistema è stato rallentato da due circostanze: la proroga del Bilancio Generale dello Stato 2023 e il fallimento del decreto omnibus al Congresso lo scorso gennaio. Nel primo caso, la mancanza di un bilancio ha impedito al Tesoro di calcolare gli acconti per il 2024 e il 2025, anni in cui le entrate fiscali sono state particolarmente elevate. Nel secondo caso, l'aggiornamento degli acconti era una delle misure incluse nel decreto bocciato dai voti di PP, Junts e Vox. Pertanto, l'aggiornamento è in ritardo di sei mesi.
In un'intervista con RNE, Mª Jesús Montero ha dichiarato che il Partito Popolare (PP) ha votato contro questo decreto e poi "ha rimproverato il governo per non averlo approvato". Il PP ha chiesto che l'aggiornamento degli anticipi sia soggetto a una regolamentazione specifica, come quella che avrà ora, e ha giustificato il rifiuto del decreto omnibus sostenendo che conteneva numerose misure "inaccettabili".
eleconomista