Annunciata un'azione legale contro Lamine Yamal per aver assunto persone affette da nanismo per la sua festa di compleanno.

L'Associazione delle persone affette da acondroplasia e altre displasie scheletriche associate a nanismo ha rilasciato domenica una dichiarazione per denunciare pubblicamente l'assunzione di persone affette da nanismo come parte dell'intrattenimento in occasione della recente festa per il 18° compleanno del calciatore Lamine Yamal .
COMUNICATO UFFICIALE | L'Associazione delle persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo denuncia l'ingaggio di persone con nanismo come intrattenitori al festival di Lamine Yamal. Intraprenderemo azioni legali e sociali. https://t.co/cAjEH0Fm03
— Associazione ADEE (@adee_esp) 13 luglio 2025
La suddetta associazione ha annunciato di aver già avviato le opportune azioni legali e sociali "per salvaguardare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali atti violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che cerca di essere egualitaria e rispettosa".
"Oggi è emerso che, durante i festeggiamenti per il compleanno del giovane calciatore Lamine Yamal , figura di spicco del calcio spagnolo, diverse persone affette da nanismo sono state assunte per partecipare ad attività di intrattenimento, senza altro scopo che quello di fungere da attrazione e spettacolo ", spiega. "Questo tipo di pratica è inaccettabile, poiché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina sia l'immagine che i diritti delle persone affette da nanismo e dell'intera comunità delle persone con disabilità".
La dichiarazione include le parole della presidente, Carolina Puente, che ha dichiarato: "È assolutamente inaccettabile che nel XXI secolo le persone affette da nanismo continuino a essere utilizzate semplicemente come intrattenimento o come attrazione in feste private. Ancora più preoccupante è che questi episodi siano collegati a personaggi pubblici come Lamine Yamal".
"Quando una persona con influenza sociale ricorre a queste pratiche, il danno è ancora maggiore, perché trasmette il messaggio che la discriminazione è accettabile o banale , soprattutto tra i giovani", aggiunge. "È responsabilità di tutti sradicare una volta per tutte l'oggettivazione delle differenze ed educare le persone ai valori del rispetto e dell'equità".
"Esigeremo che vengano assunte le necessarie responsabilità affinché atti come questi non si ripetano mai più", conclude il presidente dell'associazione, che ricorda che "queste pratiche sono espressamente vietate dalla Legge generale sui diritti delle persone con disabilità (Regio decreto legislativo 1/2013, art. 18), che stabilisce chiaramente che 'sono vietati gli spettacoli o le attività ricreative in cui le persone con disabilità o altre circostanze simili siano utilizzate per suscitare scherno, scherno o derisione nel pubblico in modo contrario al rispetto dovuto alla dignità umana'".
abc