La Spagna annulla un importante accordo sulle armi con Israele a causa delle reazioni negative a Gaza

Il governo spagnolo ha annullato un contratto del valore di quasi 700 milioni di euro (825 milioni di dollari) per lanciarazzi di progettazione israeliana, mentre Pedro Sánchez cerca di ottenere il sostegno internazionale per le sanzioni che porranno fine alle sofferenze a Gaza.
La mossa arriva dopo che il primo ministro Pedro Sánchez ha annunciato la scorsa settimana che il suo governo avrebbe "consolidato per legge" il divieto di vendita o acquisto di equipaggiamenti militari con Israele in relazione alla sua offensiva a Gaza.
Secondo il Military Balance dell'International Institute for Strategic Studies, il contratto, aggiudicato a un consorzio di aziende spagnole, prevedeva l'acquisto di 12 sistemi lanciarazzi SILAM derivati dalla piattaforma PULS realizzata dall'azienda israeliana Elbit Systems.
La cancellazione, riportata per la prima volta dai media locali e dal quotidiano israeliano Haaretz, è stata formalizzata sulla piattaforma ufficiale degli appalti pubblici spagnoli il 9 settembre.
Il giorno seguente, Sánchez ha presentato le misure volte a fermare quello che il suo governo di sinistra ha definito "il genocidio di Gaza".
Include l'approvazione di un decreto che impone il divieto di vendita o acquisto di equipaggiamento militare con Israele a causa della sua offensiva militare a Gaza, lanciata dopo gli attacchi di Hamas nell'ottobre 2023.
La Spagna ha applicato il divieto mentre Israele intensificava il suo attacco militare.
La Spagna ha inoltre formalizzato la cancellazione di un altro contratto per 168 lanciamissili anticarro, che dovevano essere prodotti su licenza da un'azienda israeliana.
La notizia di quel contratto, del valore di 287 milioni di euro, era stata resa nota per la prima volta dalla stampa a giugno.
Secondo il quotidiano spagnolo La Vanguardia, il governo sta avviando una revisione più ampia per eliminare gradualmente le armi e la tecnologia israeliana dalle sue forze armate.
Sánchez è emerso come uno dei più espliciti critici europei della politica del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nei confronti di Gaza.
I rapporti tra i due Paesi sono tesi da mesi.
Israele non ha un ambasciatore in Spagna da quando Madrid ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel 2024.
La scorsa settimana la Spagna ha richiamato il suo ambasciatore in Israele dopo accesi scambi di battute sulle nuove misure di Sánchez.
Ad aprile, il Delas Centre, un istituto di ricerca sulla sicurezza con sede a Barcellona, ha stimato che dall'inizio della guerra di Gaza la Spagna ha assegnato 46 contratti per un valore di 1,044 miliardi di dollari a società israeliane, sulla base dei dati delle gare d'appalto pubbliche.
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