Secondo documenti segreti, l'FBI fece pressione su Martin Luther King Jr. affinché si suicidasse.

La pubblicazione di oltre 230.000 documenti classificati sull'assassinio di Martin Luther King Jr. ha riaperto un capitolo oscuro della storia americana.

Quasi sessant'anni dopo l'assassinio, i documenti rivelano l'entità della sorveglianza statale, l'uso del ricatto come arma politica e i tentativi espliciti dell'FBI di spingere il leader afroamericano al suicidio. L'impatto di queste rivelazioni si estende sia al dibattito pubblico che al dolore che pervade la famiglia King.

Il 21 luglio 2025, il direttore dell'intelligence nazionale Tulsi Gabbard ha declassificato i file in conformità con l'ordine esecutivo 14176 del presidente Donald Trump.

La pubblicazione, coordinata dal Dipartimento di Giustizia, dall'FBI, dalla CIA e dagli Archivi Nazionali, includeva promemoria inediti sulla sorveglianza di King, sull'indagine ufficiale e documenti internazionali. Tra questi, il fascicolo 104-10125-10133 , una lettera anonima inviata dall'FBI nel 1964 per costringerlo a togliersi la vita.

Il documento, corredato di registrazioni private, accusava King di immoralità sessuale e minacciava di rivelare la sua vita privata . L' FBI , sotto la guida di J. Edgar Hoover, implementò il programma COINTELPRO per screditare i leader del movimento per i diritti civili, e King ne era uno dei principali obiettivi.

"L'unica cosa che puoi fare ora è ciò che sai di dover fare. Hai 34 giorni per farlo. Il tempo è calcolato esattamente perché è il tempo che avrai prima che tutto venga reso pubblico (...). Le tue ripugnanti azioni sessuali saranno rese pubbliche", si legge nella lettera.

In seguito al rilascio, Martin Luther King III e la Dott.ssa Bernice King hanno dichiarato che, pur sostenendo la trasparenza, respingono qualsiasi uso improprio di questi documenti. Hanno chiesto rispetto per la memoria del padre e hanno ricordato che la sua famiglia ne ha sofferto la mancanza per 57 anni.