Il Congresso è aperto a concedere la nazionalità ai saharawi nati prima del 1976
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Nonostante il voto contrario del PSOE, il Congresso ha accettato di esaminare un disegno di legge di Sumar volto a concedere la nazionalità per natura ai saharawi che hanno vissuto sotto l'amministrazione spagnola del Sahara Occidentale – quelli nati prima del 1976 – dopo l'"abbandono" dell'ex colonia da parte della Spagna.
PP, PNV, Junts, Podemos, CC, EH-Bildu, ERC e BNG hanno formato, insieme a Sumar, un'unica maggioranza per sostenere l'iniziativa presentata dai deputati confederali Tesh Sidi (Más Madrid) ed Enrique Santiago (IU), che hanno rivendicato il "debito storico" della Spagna nei confronti del popolo saharawi, nonché la "piccola riparazione" che questa legge rappresenta dopo il "danno causato" dalla cessione del Sahara al Marocco.
Sidi, di origine saharawi, ha descritto in prima persona “l’angoscia” vissuta dai suoi connazionali fino al momento in cui hanno ottenuto la nazionalità, nonostante abbiano vissuto sotto l’amministrazione spagnola. Un viaggio che, nel suo caso, è durato 20 anni.
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Rivolgendosi ai banchi socialisti, ha chiesto: "Cosa hanno fatto i Sahrawi al PSOE per spingerli a cercare costantemente di cancellarci dalla memoria storica di questo paese? "Oggi avete l'opportunità di fare un esercizio di memoria rigenerativa", ha avvertito invano dopo aver stimato il numero dei beneficiari in circa 200.000.
Ma il PSOE ha ignorato i “legami emotivi” per concentrarsi sull’atto giuridico in sé. E non condividendo la procedura proposta dal suo partner di governo, ha scelto di prendere posizione contro di essa. Il deputato socialista Sergio Gutiérrez ha ammesso che esiste un "reclamo comparativo" nei confronti del popolo saharawi, ma non ritiene pertinente che un ente privato come il Fronte Polisario, non riconosciuto dal Marocco, certificasse la documentazione necessaria per la nazionalità.
A suo avviso, un “buon punto di partenza” sarebbe la proposta approvata nel 2016 di “allineare il processo nel Sahara a quello della Guinea Equatoriale” e che si limiterebbe a una semplice riduzione dei tempi necessari ai cittadini saharawi per ottenere la cittadinanza.
Il PP non ha perso l'occasione di approfondire questo nuovo disaccordo tra i partner di governo e, tramite Carmelo Barrio, ha esortato i socialisti a "non nascondersi" dietro argomenti legali. "Ci troviamo di fronte a una proposta che ci permetterebbe di risolvere una questione politica irrisolta", ha affermato.
Leggi anche La lunga lotta di Mohamed Abdelaziz e del popolo saharawi Ramón Álvarez
Allo stesso modo, ERC, Junts e Bildu hanno sostenuto una misura “ovvia” per cambiare “un’ingiustizia che deve finire” e che non può in alcun modo essere classificata come un “capriccio”.
E, rivolgendosi a Francina Armengol, hanno chiesto alla presidenza della Camera di “non lasciare questa legge in sospeso” applicando proroghe ipotetiche.
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