Procreazione medicalmente assistita post mortem: i tribunali tornano a valutare la possibilità di utilizzare lo sperma di un donatore deceduto

Si tratta di una procedura che prevede che una donna, dopo la morte del partner, pratichi la procreazione medicalmente assistita (PMA) mediante l'inseminazione dello sperma di quest'ultimo o mediante l'impianto di un embrione concepito con i gameti della coppia, poi congelato.
La legge sulla bioetica del 2021 ha confermato che la morte di un membro di una coppia costituisce un "ostacolo" all'inseminazione o al trasferimento degli embrioni. Il Codice di sanità pubblica prevede tre opzioni per il membro sopravvissuto: il consenso al trasferimento degli embrioni a un'altra coppia, all'utilizzo per la ricerca o alla distruzione.
Un complesso dibattito etico e giuridicoBelgio, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito consentono la procreazione medicalmente assistita post mortem, talvolta a determinate condizioni, tra cui il consenso formale dell'uomo. Al contrario, Germania, Danimarca, Italia e Svizzera la vietano, così come la Francia.
L'argomento è stato oggetto di un acceso dibattito tra i parlamentari durante l'ultima revisione della legge sulla bioetica.
L'ex ministra della Salute Agnès Buzyn aveva in particolare stimato che la procreazione medicalmente assistita postuma rischiava di "portare le donne a un lutto interminabile". La sua omologa alla Ricerca, Frédérique Vidal, ha menzionato il rischio di "pressione" che i parenti del defunto avrebbero potuto esercitare sulla vedova.
Perché la Francia è così riluttante?I difensori del provvedimento sottolineano il paradosso di autorizzare la procreazione medicalmente assistita per le donne single e allo stesso tempo vietare a una vedova di portare avanti un "progetto genitoriale" già in atto.
Il collettivo Bamp, un'associazione di pazienti sottoposte a procreazione medicalmente assistita, denuncia in particolare "l'ipocrisia" e il "cinismo" della legge, che consente alle donne di "donare i propri embrioni e di richiedere la donazione di sperma a uno sconosciuto".
Il deputato socialista Arthur Delaporte ha dichiarato di aver presentato un disegno di legge per cercare di modificare la legislazione, ritenendo questa lotta "legittima" e "degna di essere perseguita".
Esperti condivisiIl Consiglio consultivo nazionale per l'etica (CCNE) si è pronunciato contro l'uso dello sperma crioconservato, sottolineando il fatto che "il consenso del futuro genitore nel momento stesso della procreazione" è "difficile da verificare".
D'altro canto, si è detto favorevole al trasferimento di embrioni dopo la morte dell'uomo, a condizione che questi avesse espresso il suo consenso a questa possibilità durante la sua vita e che la donna interessata ricevesse "supporto medico e psicologico".
Per quanto riguarda il diritto successorio, esso dovrebbe effettivamente essere "adattato" per "tenere conto della situazione particolare di un bambino la cui data di nascita cade al di fuori del periodo presunto del concepimento", ma queste "difficoltà giuridiche" non sono "insormontabili", secondo la CCNE.
Quale futuro per la legislazione francese?I tribunali francesi hanno sempre respinto le richieste di procreazione postuma sul suolo francese, pur autorizzando in almeno due occasioni, per "situazioni particolari", il trasferimento dei gameti all'estero.
Una linea convalidata nel 2023 dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).
In risposta al caso presentato da due donne che volevano esportare gameti ed embrioni all'estero, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che lo Stato francese non aveva "superato il suo margine di apprezzamento" e ha stabilito che il divieto di inseminazione postuma era una "scelta politica".
Ha tuttavia messo in dubbio la pertinenza di questo divieto in vista dell'apertura della procreazione medicalmente assistita alle donne single nel 2021.
SudOuest