Rimini regina del welness: il benessere corre lungo l’asse Adriatico

Salute, impresa, servizi, comportamenti e partecipazione: sono questi i valori che guidano gli indicatori prescelti e che compongono l’Indice del Wellness 2025, elaborato dal Centro Studi del Sole 24 Ore. Alcuni parametri sono stati ricavati dalla 35esima edizione dell’inchiesta sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore che misura il benessere delle province italiane. Ben tre voci su dieci, in particolare, sono tratte dall’Indice della Sportività, realizzato da Pts. A cui sono stati aggiunti altri indicatori inediti per una misurazione più approfondita del wellness e del fitness capace di abbracciare anche altri ambiti: alimentazione, impresa e attrattività territoriale, ad esempio.
In sintesi sono dieci, tra i molti possibili, gli indicatori presi in esame per dipingere il quadro dello stato dell’arte del wellness nelle province italiane. Emerge così la maggiore (o minore) permeabilità dei territori alle proposte di fitness, alimentazione e sport. Da Nord a Sud sono ben otto le province tra le prime dieci di questa classifica appartenenti alla fascia costiera adriatica, con Rimini che primeggia nella sintesi dei dieci indicatori. La città romagnola, regina del turismo che proprio in questi giorni ospita la 19ª edizione della fiera RiminiWellness, è dunque anche protagonista quando si parla di benessere, forma fisica e salute, grazie ad tessuto sociale e urbano che favorisce e alimenta lo sport.
Completano il podio Isernia al secondo posto e Trieste al terzo. Vanno anche ricordate le vicine Pesaro e Urbino, al quinto, Forlì-Cesena (nona) e Ravenna a chiudere la parte più alta della classifica.
Rimini si distingue in particolare per il primo posto nell’indicatore Imprese per lo sport ma ottiene anche un alto punteggio per quanto riguarda il numero di palestre in rapporto agli abitanti, piazzandosi seconda tra le 107 province, mentre è quarta e quinta in Italia rispettivamente per il numero di atleti tesserati e la quantità di investimenti per lo sport. Accanto a questa spiccata propensione per l’impresa sportiva, come emerge dalle differenti dimensioni considerate, è invece soltanto 87esima quando si guarda alle “scelte sportive” del 5 per mille assegnate dai contribuenti.
Pur generalmente penalizzato in queste classifiche dalle difficoltà di “fare impresa”, il Sud del Paese, ed in particolare le province del Molise, dell’Abruzzo e quelle campane, ottengono lusinghieri risultati. È il caso di Isernia, che guida la classifica della scelta di formazione sportiva, misurata con l’indicatore del numero di immatricolati sul totale che hanno scelto la facoltà di scienze motorie come destinazione universitaria. Diffusa anche l’offerta di piscine e palestre (rispettivamente al secondo e terzo posto in Italia) mentre risulta penalizzata dalla bassa partecipazione sportiva e dai fenomeni che misurano le attività d’impresa.
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