Scattano i dazi al 35 per cento per il Canada. In arrivo oggi la lettera di Trump all'Ue


le tensioni commerciali
Il presidente americano pubblica la prima lettera indirizzata a Ottawa. Prevista oggi quella per Bruxelles che, dopo settimane di trattative, si prepara ad accettare un accordo sfavorevole per evitare un'escalation
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Oggi arriverà la lettera con i dazi annunciati da Donald Trump per l'Unione europea. Lo ha detto in un'intervista alla Nbc proprio il presidente americano: "L'Unione europea e il Canada riceveranno oggi o domani le lettere che li informeranno dei nuovi dazi. Quella all'Unione europea vorrei farla oggi". Tra le sue intenzioni ci sarebbe quella di voler portare i dazi generalizzati alla maggior parte dei partner commerciali – che oggi sono al 10 per cento – al 15 o 20 per cento. Trump ha poi negato che ulteriori imposizioni doganali possano influire negativamente sul mercato azionario o fare salire l'inflazione.
Per quanto riguarda l'Ue, è scaduta il 9 luglio la sospensione dei dazi fissati da Trump: in assenza di un’intesa, le aliquote potrebbero raggiungere il 50 per cento. Sotto la spinta di Germania e Italia, la Commissione europea, dopo settimane di trattative, si prepara ad accettare un accordo di principio sfavorevole, che prevede dazi base del 10 per cento, pur di scongiurare un’escalation commerciale. L’intesa salverebbe alcuni settori come aerei, vini e alcolici, ma lascerebbe esposti comparti strategici come acciaio, alluminio e agricoltura. Francia e altri stati membri avevano chiesto una linea più dura, ma Bruxelles ha preferito sospendere le contromisure per evitare uno scontro immediato. L’ obiettivo ora è garantire stabilità e prevedibilità, anche a costo di rinunciare al confronto diretto con Washington.


Poco dopo le dichiarazioni del presidente americano, è stata resa pubblica una lettera della Casa Bianca indirizzata a Ottawa. Il documento ufficializza l’intenzione degli Stati Uniti di imporre dazi del 35 per cento sulle esportazioni canadesi a partire dal primo agosto. La risposta da parte canadese non si è fatta attendere. In un post pubblicato su X, il primo ministro Mark Carney ha sottolineato come il governo canadese abbia mantenuto una posizione chiara durante i negoziati con Washington: "Durante gli attuali negoziati sul commercio con gli Stati Uniti, il governo canadese ha difeso con fermezza i nostri lavoratori e le nostre imprese. Continueremo a farlo nel lavoro in vista della data del primo agosto", ha scritto. Ha risposto poi al riferimento del presidente americano riguardo la questione del fentanyl, che Trump ha inserito nel dossier commerciale. Carney ha difeso le mosse del Canada in merito: "Il Canada ha fatto progressi cruciali per fermare la proliferazione del fentanyl in Nord America. Ci impegniamo a continuare a lavorare con gli Stati Uniti per salvare vite umane e proteggere le comunità in entrambi i nostri Paesi." E ha annunciato nuove iniziative: "Ci prepariamo a realizzare una serie di nuovi progetti importanti e nell'interesse nazionale. Lavoriamo per rafforzare le nostre partnership commerciali in tutto il mondo", ha scritto Carney.
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