Sprechi alimentari: Roma, Reggio Emilia e Pesaro le città più virtuose

Roma, Reggio Emilia e Pesaro: sono loro le città italiane più attive e virtuose nel contrasto allo spreco alimentare nel 2024. Lo dichiara Too Good To Go, che ha condotto una ricerca in collaborazione con YouGov per evidenziare luci ed ombre nel rapporto degli italiani con il cibo. Secondo la classifica stilata, che ha analizzato il numero di pasti salvati nel 2024 nei capoluoghi di provincia suddividendoli per dimensione, emerge un coinvolgimento capillare lungo tutta la Penisola. Guardando alle grandi città, Roma si posiziona al primo posto, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna. In questi centri urbani si registra una continua crescita nella consapevolezza e nell’adozione di soluzioni antispreco. Reggio Emilia guida invece la classifica delle città medie, seguita da Modena, Verona, Cagliari e Padova. Qui si distingue l’attiva partecipazione dei cittadini, supportata da una rete solida di esercenti aderenti. Anche le realtà più contenute giocano un ruolo cruciale. In testa Pesaro, seguita da Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce. Pur con numeri assoluti inferiori, queste città mostrano una forte sensibilità locale e un’alta adesione all’iniziativa.
Se però da un lato il tema è sentito – il 99% degli intervistati riconosce l’importanza di ridurre lo spreco – dall’altro un italiano su tre (31%) ammette di buttare cibo almeno una volta a settimana. Percentuale che sale al 38% nel sud Italia e arriva al 44% tra i genitori con figli minorenni. Al contrario, gli over 55 sembrano essere i più virtuosi, con il 34% che dichiara di non sprecare mai cibo. Ma cosa porta concretamente a buttare il cibo? Il 41% degli intervistati ammette di dimenticare prodotti in frigorifero o sugli scaffali della dispensa, con un picco nel nord-ovest (47%). Seguono le scadenze superate, particolarmente frequenti nel nord-est, e le porzioni eccessive cucinate in casa, un comportamento più diffuso nelle isole e nel sud del Paese. “Cresce la consapevolezza sul tema, ma ciò che abbiamo imparato è che le persone ancora non sanno abbastanza su come ridurre gli sprechi. – afferma Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go – Che si tratti della spesa quotidiana, dell’uso di un’app o di un cambio nelle abitudini di consumo in casa, molto può essere fatto. Dobbiamo aiutare le persone a risparmiare denaro e a proteggere il pianeta riducendo lo spreco alimentare, tenendo conto delle differenze regionali e culturali”.
Quando si tratta di fare la spesa, il 72% degli italiani controlla regolarmente le scadenze dei prodotti, ma l’attenzione cala tra i più giovani con solo il 60% dei 18-24enni che dichiara di farlo. La pianificazione resta limitata: solo il 27% organizza i pasti settimanali in anticipo, e il 55% utilizza una lista della spesa. Segnali positivi emergono dall’attenzione ai prodotti prossimi alla scadenza: il 32% li sceglie volontariamente per ridurre gli sprechi. La buona notizia è che, una volta cucinato, la maggior parte degli italiani cerca di non sprecare il cibo: il 78% dichiara di consumarlo nei giorni successivi, pratica particolarmente diffusa al centro (82%). Il 53% lo congela, specie nel nord ovest (60%). Il 43% trasforma gli avanzi in nuove ricette, mentre il 16% li condivide con parenti, amici e conoscenti, soprattutto al sud (20%) e nelle isole (22%).
La Repubblica