Cesare Cremonini incanta il Dall’Ara: “Bologna abbracciami e vieni a sognare con me”

Bologna, 19 giugno 2025 – Bologna stasera è Poetica. Tra le mura del Dall’Ara, la musica (video) di Cesare Cremonini (foto) è protagonista di una notte all’insegna della bolognesitá. Perché ‘Casa è sempre casa, casa è soltanto una, e casa per me è Bologna’ proclama Cesare sul palco.

Cesare Cremonini in concerto a Bologna, il cantante infiamma il Dall'Ara

Si spengono le luci della città, e lo show si apre con il singolo che porta il nome dell’ultimo celebre album e del suo documentario, che racconta il suo incredibile viaggio tra ghiacci e aurore boreali: è Alaska Baby, accompagnata dai primi coriandoli lanciati al cielo e dalle voci dei tanti presenti al Dall’Ara.

“Bologna mi sei mancata tutti i giorni, fino ad arrivare e a qua, fino ad arrivare davanti ai vostri occhi” apre Cremonini davanti al suo pubblico. “Questa notte abbracciatevi, toccatevi, tenetevi per mano, perché voglio viaggiare insieme a voi, nei posti in cui sono stato quando mi siete mancati, deserto dopo deserto, città dopo città, canzone dopo canzone, perché tutto quello che ho fatto e vissuto è diventato musica. Bologna abbracciami, e vieni a sognare con me!” E allora Bologna inizia questo sogno fatto di canzoni e racconti di vita: “Vorrei dedicare la prossima canzone a Carla, una signora che stasera è qua tra il pubblico, e che viene sempre ai miei concerti. É stata lei a insistere allo sfinimento perché suonassi il pianoforte, fino a farmi innamorare perdutamente di questo strumento meraviglioso. A 15 anni ho iniziato a scrivere canzoni, e da allora non c’è un istante in cui io suoni il pianoforte senza pensare a lei, mia madre, la signora Carla". Inizia dunque a intonare ‘Vorrei’, che - racconta- “è la prima canzone che ho scritto nella mia vita”. Cremonini si esibisce anche in altri dei brani più iconici di Alaska Baby (video): la celebre ‘Ora che non ho più te’, ‘Acrobati’, ‘Aurore Boreali’ (che già nel titolo richiama il viaggio), ‘Un’alba rosa’, e ‘Ragazze facili’, che dedica a tutte le persone che “come me, sono indifese”.

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