Calciomercato Juventus, in difesa c'è chi resta e chi saluta. Bremer l'acquisto più importante

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Calciomercato Juventus, in difesa c'è chi resta e chi saluta. Bremer l'acquisto più importante

Calciomercato Juventus, in difesa c'è chi resta e chi saluta. Bremer l'acquisto più importante

Il brasiliano ha cominciato a lavorare con il pallone e vuole riprendersi posto e leadership del reparto arretrato. Che all'orizzonte vede certezze e dubbi

TORINO - O troppi, o troppo pochi. E chissà… È il diagramma passato, presente e futuro che sintetizza la vicenda della difesa bianconera in questa tribolatissima stagione. Tra infortuni, squalifiche e scelte di mercato, è stato indubbiamente il reparto più martoriato della Juventus con l’incredibile paradosso che si porta appresso: quello di risultare, al contempo, quello potenzialmente più corposo e numericamente affollato di tutti. Fino a mettere assieme, tutti compresi tra presenti e futuribili, appunto, oltre una decina di elementi. Tra i presenti vanno ovviamente arruolati coloro che stanno giocando le ultime fiches sul tavolo verde della ricca qualificazione in Champions League.

E già in questa categoria, però, la questione si complica perché Reanato Veiga c’è, e peraltro si sta confermando uno dei più affidabili fisicamente, ma il suo è un prestito secco dal Chelsea che la Juventus proverà a prolungare almeno per il Mondiale estivo. Più lineare, invece, il destino di Alberto Costa e di Lloyd Kelly che la Juventus ha acquistato a titolo definitivo (tra bonus iniziali e riscatti fissati) nella finestra di gennaio per rimediare all’emergenza numerica del reparto arretrato. Il terzino portoghese ha stupito positivamente nelle ultime due uscite con Bologna e Lazio, mentre l’inglese si porta sempre appresso un pizzico di perplessità.

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Sia come sia, loro fanno parte dell’organico così come Pierre Kalulu che resta a guardare la doppia curva finale a causa della squalifica rimediata per la manata di Roma a Castellanos. Chiariamo: il francese è in prestito dal Milan ma la Juventus ha già garantito ai rossoneri che corrisponderà i 14 milioni stabiliti per il riscatto a titolo definitivo. E, in effetti, la decisione ha una logica (anche in relazione alle cifre del cartellino) perché Kalulu è stato tra i più affidabili della stagione sebbene anche lui abbia pagato, in termini di lucidità e brillantezza, lo scotto alla stanchezza quando ha dovuto tirare la carretta tra novembre e fine gennaio, proprio nella fase più intensa della stagione, quella con le tra gare a settimana, quando l’emergenza numerica innescata degli infortuni era all’acme.

Stessa analisi che si deve fare per Federico Gatti, (il più presente, con 36 gare, dopo Locatelli e Di Gregorio con 41), messo ko dalla frattura del perone. È in predicato di rinnovare il contratto fino al 2029 e non dovrebbe entrare a far parte di dinamiche di mercato.

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Una certezza che invece non si portano appreso altri elementi del reparto arretrato a cominciare Nicolò Savona su cui aveva puntato a sorpresa Motta a inizio stagione e che ora piace perfino al City, lo stesso club che a gennaio si era avvicinato con intenzioni più che bellicose ad Andrea Cambiaso: resta da capire se gli inglesi abbiamo virato solo sul giovane collega o se intendano piazzare il doppio colpo. A completare il quadro dei disponibili è il giovane Jonas Jakob Rouhi che domenica potrebbe giocare da titolare contro l’Udinese. Esaurita la conta dei disponibili si guarda al futuro che non è da declinare solo in chiave mercato, ma soprattutto in ottica di recupero degli infortunati.

A cominciare, ovviamente, da Gleison Bremer dal cui crack si fanno risalire tutti i guai postumi della Juventus. Analisi francamente molto semplicistica, ma è un fatto che la narrazione racconti di un “prima” e di un ”dopo” Bremer. La speranza della Juve è di averlo a disposizione già per il Mondiale e il fatto che ieri abbia già cominciato a lavorare con il pallone contribuisce ad aumentare l’ottimismo. Ovvi che lui rappresenti il vero acquisto di prospettiva, ma non va dimenticato che il recupero da infortuni simili impone cautela e lascia aperti interrogativi circa la definitiva efficienza. Lo stesso discorso vale per Juan David Cabal e, così, è logico che il club si guardi attorno sul mercato: pochi innesti, ma di qualità.

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Uno su cui Cristiano Giuntoli lavora da tempo è Dávid Hancko, slovacco del Feyenoord che a gennaio è stato molto vicino ai bianconeri. Non è detto, però, che questi mesi abbiano cambiato gli scenari. Nel club olandese gioca anche quel Facundo Gonzalez che rientrerà dal prestito. Così come Daniele Rugani che saluterà l’Ajax e che potrebbe aggregarsi alla trasferta negli Usa. Tanta gente. Di cui non fa più parte nemmeno a bilancio Dean Huijsen il cui passaggio dal Bournemouth al Real Madrid per 60 milioni ne frutterà 5 e spiccioli alla Juventus.

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TORINO - O troppi, o troppo pochi. E chissà… È il diagramma passato, presente e futuro che sintetizza la vicenda della difesa bianconera in questa tribolatissima stagione. Tra infortuni, squalifiche e scelte di mercato, è stato indubbiamente il reparto più martoriato della Juventus con l’incredibile paradosso che si porta appresso: quello di risultare, al contempo, quello potenzialmente più corposo e numericamente affollato di tutti. Fino a mettere assieme, tutti compresi tra presenti e futuribili, appunto, oltre una decina di elementi. Tra i presenti vanno ovviamente arruolati coloro che stanno giocando le ultime fiches sul tavolo verde della ricca qualificazione in Champions League.

E già in questa categoria, però, la questione si complica perché Reanato Veiga c’è, e peraltro si sta confermando uno dei più affidabili fisicamente, ma il suo è un prestito secco dal Chelsea che la Juventus proverà a prolungare almeno per il Mondiale estivo. Più lineare, invece, il destino di Alberto Costa e di Lloyd Kelly che la Juventus ha acquistato a titolo definitivo (tra bonus iniziali e riscatti fissati) nella finestra di gennaio per rimediare all’emergenza numerica del reparto arretrato. Il terzino portoghese ha stupito positivamente nelle ultime due uscite con Bologna e Lazio, mentre l’inglese si porta sempre appresso un pizzico di perplessità.

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Tuttosport

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