Francesco Tabellini a Parigi per conquistare l'Europa del basket


Francesco Tabellini quando era head coach dell'ERA Basketball Nymburk (foto Getty Images)
a canestro
Il Paris Basketball ha scelto come head coach l'allenatore italiano. Non ha mai allenato in Italia (ma per otto anni è stato assistente a Treviso), ma ha vinto in Repubblica Ceca
Forse Ettore Messina temeva di rimanere solo, unico coach italiano ai blocchi di partenza della prossima Eurolega, dopo la rottura tra Luca Banchi e l’Efes e quella tra Andrea Trinchieri e lo Zalgiris. Poi, all’improvviso, è arrivato l’annuncio di Paris Basketball, che piazza la seconda bandierina tricolore su una panchina d’Eurolega. A sorprendere, almeno i non addetti ai lavori, è il nome posto vicino alla bandiera: non quello di un coach navigato, bensì quello di Francesco Tabellini, al suo debutto ai massimi livelli europei.
Il coach emiliano, classe 1983, raccoglie l’eredità di Tiago Splitter, il brasiliano tornato negli Stati Uniti dopo aver già calcato i parquet Nba con le maglie di San Antonio, Atlanta e Philadelphia: stavolta ci arriva da assistente allenatore di Chauncey Billups a Portland. E considerando che si tratta del secondo tecnico che saluta Parigi per volare negli States, visto che prima di lui era toccato a Tuomas Iisalo, il finlandese oggi head coach dei Memphis Grizzlies, chissà che Tabellini non possa sognare ancora più in grande.
Quello del Paris Basketball è uno dei progetti più intriganti d’Europa, figlio dell’intuizione di David Kahn, ex numero 1 dei Minnesota Timberwolves, l’uomo che prima di tanti altri ha colto il potenziale sterminato della capitale francese, al punto di fondare una società da zero e portarla ai vertici d’Europa – nel corso dell’ultima regular season, il Paris si è trovato anche in vetta alla classifica della principale competizione continentale, chiudendo la propria avventura ai quarti di finale – nel giro di pochissimi anni, durante i quali ha anche piazzato il successo in Eurocup nel 2024. Tabellini ci arriva senza nemmeno una stagione da head coach nel nostro campionato: dopo otto anni da assistente a Treviso, infatti, nel 2022 ha preferito fare la valigia e andarsene a Praga. In Repubblica Ceca, dopo un anno all’USK, ha preso le redini del Nymburk, vincendo due volte il campionato e ottenendo risultati più che discreti anche in Europa, arrivando fino ai quarti di Fiba Champions League.
Si è andato a prendere altrove lo spazio negatogli in Italia: “Nel 2022 avevo la sensazione che sarebbe dovuto arrivare il momento di fare il capo allenatore, quando la squadra è stata affidata a un altro coach ho capito che per me non c’era più spazio: in Italia, se non si ha esperienza in un determinato ambito, difficilmente vengono date opportunità. Ma così diventa anche difficile costruirsi questa esperienza, e nessuna squadra del livello a cui ambivo mi offriva una panchina”, ha raccontato qualche mese fa alla “Gazzetta di Modena” spiegando i motivi della sua scelta di espatriare. L’ennesima conferma che la nostra scuola di allenatori funziona ed è apprezzata all’estero, ma che spesso è il nostro stesso movimento a fare fatica a guardare oltre. Adesso, con lo status costruito altrove, Tabellini approda su una delle panchine più ambite d’Europa. Un riconoscimento per il suo coraggio, oltre che per la sua abilità.
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