Il Bari a caccia dell’allenatore: è Nesta il prescelto a sorpresa

BARI - Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare sono al lavoro, diciamo anche incessantemente. Ma l’impressione è che la fumata bianca per il nuovo allenatore non sia una questione di ore. Volerà via anche questa settimana senza essere riusciti a venire a capo di una situazione, indubbiamente, complicata. Più di venti giorni dalla triste chiusura a Bolzano, con l’obiettivo playoff naufragato miseramente dopo una serie di prestazioni imbarazzanti.
Cerchiamo di fare ordine. Il Bari, un allenatore, ce l’ha. Si chiama Moreno Longo e ha un contratto che scadrà tra un anno, 30 giugno 2026. C’è un però, come spesso accade nel mondo del calcio. Il rapporto fiduciario con il tecnico torinese si è esaurito con la fine del campionato. Troppe diversità di vedute per poter pensare di cominciare nuovamente insieme. Le prime avvisaglie c’erano già state all’alba del rapporto, quando Longo sembrava preoccupatissimo di traghettare un messaggio improntato alla prudenza alla voce obiettivi. Man mano che il tempo scorreva la situazione è addirittura peggiorata, soprattutto dopo il mercato di gennaio. Magalini e Di Cesare pretendevano che si alzasse l’asticella, l’allenatore non voleva saperne proponendo una comunicazione dal profilo bassissimo.
Non è un mistero che il Bari, nonostante un budget non certo imponente, metta in conto di poter bruciare all’incirca seicentomila euro (lo stipendio di Longo, tassazione compresa) pur di cambiare la guida tecnica. Sono immediatamente partite le consultazioni dopo che Luigi De Laurentiis ha deciso di rinnovare la fiducia ai due responsabili dell’area tecnica. In questo momento non c’è un favorito. Siamo ancora a livello di valutazioni. Roberto D’Aversa e Andrea Sottil sono profili ritenuti idonei. E con loro ci sono state chiacchierate perlustrative. L’ex tecnico dell’Empoli non farebbe problemi a fare un passo indietro di categoria ma ovviamente il suo sarebbe un «sì» legato alle ambizioni del Bari. Nel frattempo, l’allenatore nato a Stocacarda spera ancora in una chiamata dalla serie A. Sarebbe lui il preferito. Sottil ha la fama di uomo caratteriale. E qui, con l’aria che tira, servono personaggi dotati di immensa personalità. Un limite che presenta la candidatura di Vivarini. Uno che nelle difficoltà mostra qualche limite di troppo pur restando un mister preparato sul piano tattico.
Nelle ultime ore, però, pare che in casa Bari si stia virando su Alessandro Nesta, reduce dalla negativa esperienza in A sulla panchina del Monza e, quindi, voglioso di riscatto. Il nodo ingaggio non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile. L’ex difensore non sembra il tipo da mettere la questione ingaggio davanti a tutto.
Tornando a Longo, fino a ieri non c’è stato alcun contatto con il Bari. Il club spera in una chiamata per l’allenatore piemontese in modo da potersi liberare di un ingaggio pesantuccio. Sembrano vicino allo zero le possibilità che Longo accetti una transazione che preveda un «taglio» alla retribuzione. Com’è giusto e legittimo che sia, ci mancherebbe. Non sembrano esserci tante alternative. Se il Bari, com’è ormai chiaro, ha deciso di cambiare allenatore dovrà pagarne due. Sperando che questo dettaglio non vada ad alleggerire ulteriormente la disponibilità economica da investire sul mercato.
Il solito gelo, infine, negli ambienti del tifo biancorosso. Rassegnazione, atmosfera inquietante. A nessuno frega più nulla della squadra. È terminata la stagione delle illusioni e della fiducia. Insanabile la frattura con una proprietà che viaggia a due velocità. Ambizione estrema a Napoli, galleggiamento a Bari. Qui non c’è voglia di rischiare. E nemmeno di vendere il club. Se non è deserto questo... poco ci manca.
La Gazzetta del Mezzogiorno