Ischia, al Mazzella arriva il Real Monterotondo: Corino cerca la svolta



Il campionato di Serie D non si ferma, anzi accelera. Oggi l’Ischia Calcio torna nuovamente in campo, a pochi giorni di distanza dalla lunga trasferta in terra sarda, per affrontare il Real Monterotondo nella cornice dello stadio Mazzella. È la quarta giornata del Girone G e il primo turno infrasettimanale della stagione: una gara già cruciale per i gialloblù di mister Simone Corino, che puntano a trovare la prima vittoria stagionale e a riscattare il passo falso casalingo contro il Budoni, che ha lasciato il segno.
Dopo le due sconfitte iniziali, l’Ischia ha raccolto il primo punto del suo campionato con il pareggio in Sardegna contro la Costa Orientale Sarda. Ora, però, servono i tre punti per dare continuità, ma soprattutto per cominciare a scalare una classifica che, finora, resta complicata. “Sì, non è la situazione più semplice, ma – come ho sempre detto, e un po’ mi conoscete – devo essere bravo io a trovare soluzioni immediate. Devono essere bravi i ragazzi a capire il prima possibile. È chiaro che, come sapete, una trasferta in Sardegna ci porta via anche quattro giorni, quindi la partita di domani l’abbiamo preparata oggi (martedì, ndr), nell’allenamento che abbiamo svolto. Però, ripeto: noi dobbiamo giocare, non c’è più tanto tempo. Dobbiamo dare tutto, come ho chiesto ai ragazzi. Mi stanno dando disponibilità e dobbiamo essere bravi e pronti a dare il nostro meglio”, ha affermato Corino in conferenza stampa.
In un campionato come la Serie D, fatto di ritmi serrati, pochi margini d’errore e grandi insidie in ogni giornata, la continuità è un fattore chiave. Accumulare punti, anche attraverso pareggi esterni come quello di Tertenia, può fare la differenza nell’economia di un’intera stagione. Ma la vera svolta arriva solo con le vittorie.“Sto conoscendo meglio la squadra anche grazie alla partita stessa. L’ho affrontata anche per conoscere ancora di più i ragazzi, soprattutto quelli nuovi. Sapevo, e so ancor di più ora, vedendo anche la gara, che dobbiamo lavorare molto. In questo momento non c’è tempo, quindi dobbiamo essere bravi a sfruttare ogni situazione per diventare una squadra, un blocco unito. È chiaro che il punto conquistato contro la COS è importante. Il nostro portiere è stato molto bravo. Ma quello che mi ha colpito è l’atteggiamento: non voler perdere un uomo, non voler mollare un centimetro. Questo è lo spirito che voglio vedere. Poi ci sarà tempo per migliorare, per strutturarci meglio in tante situazioni. Ma dobbiamo essere bravi a mettere insieme tante cose in fretta”, ha aggiunto Corino.
Il Real Monterotondo arriva al “Mazzella” con uno spirito simile a quello dell’Ischia: grande voglia di risalire. Dopo due sconfitte iniziali, la formazione laziale ha trovato la sua prima vittoria domenica scorsa superando 1-0 il Monastir grazie a una rete di Gennari. È una sfida tra squadre che lottano per lo stesso obiettivo, la salvezza, e che condividono un inizio di stagione a rilento.“Le partite ravvicinate? Ci sono aspetti magari meno positivi, altri che invece possono essere importanti per noi. In questo momento non possiamo stare a guardare troppo: dobbiamo scendere in campo – che sia per allenamento o per partita – e cercare di sistemare la situazione, trovare in ogni occasione il modo per migliorarci, conoscerci e dare il massimo. A prescindere. Siamo contenti di giocare, anche con fatica. Le cose si affrontano, non si cercano alibi. Non mi appartiene e non deve appartenere a questo gruppo. Noi non possiamo avere alibi. Domani c’è una partita molto importante – come lo saranno tutte. Arriva qui una squadra che viene dalla sua prima vittoria in casa e dobbiamo farci trovare pronti”, ha spiegato l’allenatore ischitano.
Il lavoro di Simone Corino è partito in corsa. Pochi allenamenti, una squadra da riorganizzare e una mentalità da costruire. Il mister lo sa: serve tempo, ma il tempo non c’è. E allora si prova a cambiare già da subito, inserendo concetti nuovi, moduli più aggressivi e un atteggiamento che metta in campo tutta la fame di una squadra che vuole salvarsi: “Sapevo che stavo andando a chiedere qualcosa di un po’ diverso rispetto a quello che era stato fatto prima, anche per permettere un cambio. Non so se prima fosse giusto o sbagliato: c’era un’idea, adesso ne stiamo cercando di portare un’altra. È chiaro che, in cinque allenamenti – di cui uno di ripresa e uno di rifinitura – con solo tre allenamenti pieni, non è semplice cambiare o cercare di fare qualcosa di diverso. Però ho iniziato a intravedere qualcosa. A me, lo sapete, piace una squadra aggressiva, per quanto possibile. Quando abbiamo la palla, dobbiamo cercare di essere un po’ più sereni. Capisco che, dopo risultati negativi, non sia semplice. Però dobbiamo metterci del nostro. Ho visto anche cose che non mi sono piaciute e chiaramente le ho riportate ai ragazzi. Dobbiamo andare a limare dei limiti che abbiamo e cercare di fare del nostro meglio. Portiamo via il punto, portiamo via situazioni positive e altre meno buone. Dobbiamo migliorare sotto tutti e due gli aspetti”.
Uno degli aspetti più delicati è quello difensivo: pressione alta, linee da riscrivere, equilibri nuovi da trovare. Ma Corino non cerca colpevoli: punta a costruire, con il tempo e il lavoro. “Per quanto riguarda Mariani, è chiaro che ha fatto interventi importanti. Le situazioni che abbiamo subito non sono da attribuire solo alla linea difensiva. Come dicevo, stiamo provando a inserire una pressione un po’ più alta. Ma se determinati meccanismi non sono eseguiti nella maniera giusta, è chiaro che si rischia di subire le situazioni che abbiamo vissuto. Sulla fase di pressione dobbiamo lavorare meglio. Se si pressa diversamente davanti, con equilibrio, senza farsi saltare o perdere palloni, anche la linea difensiva lavora meglio. Se lasciamo agli avversari troppo tempo per giocare palla, è chiaro che poi decidono loro dove metterla e andiamo in difficoltà. Ne ho parlato anche con lo staff: sapevo che, in tre giorni e con solo tre allenamenti pieni, si rischiava di andare verso un sistema “ibrido”. Abbiamo ragazzi che magari in passato hanno già provato qualcosa di simile, altri no. Con alcuni dobbiamo lavorare ancora sulla lingua. Però sono fiducioso: questo migliorerà col lavoro. L’importante è che i ragazzi mi diano disponibilità. Nel secondo tempo, per esempio, abbiamo concesso meno situazioni. Ho visto quella voglia, quello spirito di sacrificio: dove non si arriva con la tecnica, si fa la barricata e si butta il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo preso un gol, sì, ma poi la squadra ha fatto di tutto per non subirne altri. Questo è importante”.
In casa Ischia, il sostegno del pubblico può davvero fare la differenza. E i tifosi, anche nei momenti più difficili, non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Ne è consapevole anche mister Corino, che sottolinea quanto sia fondamentale il legame con la piazza, specie in un momento così delicato della stagione: “Già il fatto che alcuni siano venuti fino in Sardegna… è qualcosa di davvero importante. Lo sento e lo sentono anche i ragazzi. Quando ci viene in mente di mollare, dobbiamo girarci un attimo verso la tribuna e vedere gente che fa sacrifici. Non possiamo permetterci di mollare nulla. So che l’orario di domani non è semplice, ma mi auguro che i tifosi vengano a darci una mano. Come ho sempre detto, per noi è un fattore. Tutti quanti – dal primo all’ultimo – dobbiamo stringerci forte. Sarà un campionato difficile e l’unica strada che conosco è quella di remare tutti dalla stessa parte: pubblico, società, giocatori, staff, tutti insieme. Dobbiamo essere preparati alla sofferenza. Il nostro obiettivo è salvare l’Ischia. Deve venire prima di tutto. So che i tifosi ci daranno una mano e io li ringrazierò sempre. Dobbiamo dimostrare, sempre, che non vogliamo mollare. Anche per loro”.
Le tante partite ravvicinate impongono anche una gestione attenta delle forze. Corino dovrà probabilmente ridisegnare la difesa, soprattutto sul versante destro, dove si concentrano le assenze più pesanti. Le prossime ore saranno decisive per capire chi potrà essere della partita e chi invece dovrà ancora fermarsi ai box.“Per quanto riguarda gli indisponibili, sicuramente Kaziewicz non è a disposizione. Arcamone, nella notte prima della partita, è stato portato in ospedale, quindi non era disponibile. Ora l’abbiamo recuperato. Dobbiamo valutare Aijo. Dopo la conferenza cercherò di capire meglio i vari acciacchi, come accumulare le forze. Ripeto: domenica quelli che sono entrati lo hanno fatto con lo spirito giusto. Sono tutti ragazzi importanti. Chi scenderà in campo dovrà dare il massimo. Se recuperiamo qualcuno, tanto meglio”, ha spiegato Corino.
Il match contro il Real Monterotondo rappresenta un crocevia già importante, nonostante la stagione sia appena iniziata. I gialloblù cercano una vittoria che valga più dei tre punti: un’iniezione di fiducia, una risposta alla propria gente e un segnale al campionato. L’Ischia ha bisogno di alzarsi in piedi e il “Mazzella” può diventare il punto di partenza per una risalita attesa da tutto l’ambiente.
Il Dispari