Per l’Italia di Spalletti è disfatta a Oslo contro la Norvegia. E il Mondiale 2026 è già lontano

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Per l’Italia di Spalletti è disfatta a Oslo contro la Norvegia. E il Mondiale 2026 è già lontano

Per l’Italia di Spalletti è disfatta a Oslo contro la Norvegia. E il Mondiale 2026 è già lontano

OSLO - Travolta e abbandonata. È l’Italia di Oslo, che forse entrerà nella storia del nostro calcio proprio così, perché questa notte sarà difficile da dimentica, sotto il profilo calcistico, anche se si somma alle tante già amare vissute da questa squadra nell’ultimo ventennio, eccezion fatta per la cavalcata europea del 2021, che oggi forse fa ancor più male ricordare. Travolta da Haaland e compagni, che mettono così più di un’ipoteca sulla qualificazione diretta al Mondiale tripartito 2026; abbandonata da tanti, troppi giocatori (che si scoprono permalosi, suscettibili o semplicemente dolenti proprio nei giorni in cui devono indossare l’azzurro) e da un sistema calcio che sempre più a fatica maschera le proprie contraddizioni e i i propri livori (a dir poco inelegante e inopportuna, per essere espliciti, la presentazione del calendario della serie A a due ore da questa sfida, cui erano legate tante delle speranze azzurre verso il Mondiale). Insomma le premesse per la disfatta c’erano tutte, e si sono puntualmente concretizzate, aldilà e ben oltre le colpe di un Luciano Spalletti i cui sorrisi nervosi e le battute al veleno di questi giorni ben lasciavano intravvedere timori e nervosismo. Lunedi ospitiamo la Moldova, prima tappa di quel lungo purgatorio che ci condurrà ai playoff, visto che appare francamente impensabile che questa Italia possa ribaltare la disfatta dell’Ullevaal Stadion il 16 novembre prossimo, quando saranno i norvegesi a farci visita.

Abbracci e brividi – Tre volte sono andati ai Mondiali, i norvegesi(1938-1994-1998); tre volte ci hanno incontrato; tre volte hanno perso. Normale quindi che la voglia di rivincita della compagine guidata da Stale Solbakken (in campo nel ’98 a Marsiglia nella sfida decisa da Vieri; il figlio gioca nel Pisa) decisamente significativa. Durante il riscaldamento – pure questo sotto una pioggia battente – ei padroni di casa fanno cerchio e si abbracciano tutti; noi intanto puntiamo gli occhi su Diego Coppola, classe 2003, 193 centimetri, all’esordio dopo il bel campionato col Verona e le buone prove in Under21. A lui l’incrocio diretto con Erling Haaland. Intanto la torcida norvegese fa ribollire quel catino che è l’Ullevaal Stadion, 25mila posti esauriti da giorni per la sfida con gli azzurri. Spettatore d’eccezione, in tribuna d’onore, re Harald V in persona.

Noi la palla, loro i gol – Luciano Spalletti scegli di iniziare con Raspadori titolare e Frattesi in panchina, varando quindi un 3-5-1-1 con l’obiettivo di far spalleggiare dal bi-scudettato napoletano il capocannoniere della serie A, Retegui; ma anche volendo garantire maggiore linearità a un centrocampo che vede Barella e Tonali mezzali intorno alla regia di Rovella. I norvegesi ci lasciano volentieri il pallone, pronti a pressare su ogni minima incertezza, e al 10mo Nusa si libera di Zappacosta e punta verso Donnarumma: Bastoni chiude e quasi sulla ripartenza ci scappa un’azione pericolosa con Raspadori. Ma l’errore arriva quattro minuti dopo: proprio Bastoni sbaglia il lancio verso Zappacosta, Nusa intercetta e imbecca Sorloth sul filo del fuorigioco: Coppola non riesce a chiudere, e il bomber dell’Atletico Madrid beffa Donnarumma con un tocco mancino sottomisura.

Tracollo - Norvegia avanti, e lo sguardo torvo di Spalletti fotografa in modo chiaro e plateale momento degli azzurri. A giocare ‘all’italiana’ sono gli uomini di Solbakken, mentre noi malgrado il cospicuo possesso palla non riusciamo a creare pericoli dalle parti di Nyland: il primo tiro è un diagonale alto di Raspadori al 25esimo. La trama del match pare definita: al 31esimo sempre su un errore stavolta di Di Lorenzo Odegaard innesta ancora Sorloth, e ci vuole la manona di Donnarumma per salvare in angolo. Ma al 33esimo Haaland tocca il suo primo pallone, aggiustando per Nusa un rilancio di Nyland: il resto lo fa l’esterno d’attacco del Lipsia: slalom e bordata che brucia Gigio: 2 a 0 per loro, e il secondo pallone che tocca il centravanti del City è quello del 3 a 0, al 41esimo, dribblando anche Donnarumma per insaccare l’assist in verticale di Odegaard. I vichinghi ora dominano, e per noi l’approdo ai Mondiali2026, a viaggio appena cominciato, appare già lontanissimo. Nella ripresa arriva pure il palo di Berge, che nulla aggiunge alla serata. L’Italia s’è persa a Oslo, e da qui è davvero difficile immaginare quando (e se) riusciremo più a ritrovarla.

ilsole24ore

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