Spionaggio su Marcell Jacobs, Filippo Tortu non risponde ai pm

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Filippo Tortu, sentito come testimone dalla Procura di Milano. L’ex primatista italiano dei 100 e medaglia d’oro a Tokyo 2020 nella 4x100 ha deciso di sfruttare l’opportunità prevista dalla legge per i parenti di un indagato, in questo caso il fratello Giacomo. Si tratta di una tranche dell'inchiesta milanese sulla vicenda Equalize e delle presunte cyber-spie, un filone che vede indagato Giacomo Tortu per accesso abusivo a sistema informatico. Filippo Tortu, non indagato, si è avvalso della facoltà di "astensione", senza entrare nel dettaglio del caso di cui sarebbe vittima il suo compagno di staffetta Marcell Jacobs.

Il campione olimpico dei 100, secondo un’informativa dei Ros, avrebbe subito intromissioni nelle sue utenze private, insieme al suo staff, l'ex allenatore Paolo Camossi, il manager Marcello Magnani, l’ex nutrizionista Giacomo Spazzini. In un filone dell'inchiesta del pm di Milano, Francesco De Tommasi con il sostituto della Direzione nazionale antimafia Antonello Ardituro, Giacomo Tortu sarebbe ritenuto il mandante della richiesta, emersa da alcune chat, di entrare nel telefono di Jacobs e "procedere" alla "estrazione delle chat" riguardanti lui e "il suo entourage". A commissionarla sarebbe stato l'ex super poliziotto Carmine Gallo, morto il 9 marzo d'infarto, insieme ai suoi uomini, in particolare agli indagati Lorenzo Di Iulio e Gabriele Edmondo Pegoraro,
Jacobs e ha sempre scagionato Filippo Tortu"Pagare una persona per entrare nel mio telefono e nei miei dati è grave, inammissibile” ha detto Jacobs in un’intervista a Repubblica. “Sono entrati nelle mie vicende personali, nei messaggi con mia moglie. È stata violata la mia privacy”. Ma allo stesso tempo l’unico italiano a vincere i 100 in un’Olimpiade non ha mai creduto al coinvolgimento dell’altro azzurro, anche se alla trasmissione Belve ha ammesso: “Se fosse stato mio fratello l’avrei licenziato”.
Giacomo Tortu: “Mio fratello non sa nulla”Intanto, dopo essere stato promosso capitano al Mondiale per staffette in Cina, Tortu si è presentato in Procura e non ha risposto dopo essere stato convocato come testimone. "Mio fratello non sa nulla" avrebbe detto Giacomo Tortu a Carmine Gallo, che confermò a verbale nell'interrogatorio dell'11 dicembre 2024: “Il fratello di Filippo Tortu viene da me insieme a un avvocato, mi dice che loro hanno un sospetto, che Jacobs si sia sottoposto a doping". In quell’occasione sarebbe state chieste anche informazioni sugli esiti di analisi del sangue. Tutto questo avvenne, secondo le ricostruzioni, nel settembre 2020, quasi un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo che lanciarono Marcell Jacobs. “Stiamo parlando di qualcosa successo tre anni fa, tre telefoni fa, e io non ho niente da nascondere” è la posizione del’ex campione olimpico dei 100. Nel frattempo si avvicina il momento in cui i due si incontreranno, in un’estate che li porterà verso i Mondiali di Tokyo dal 13 al 21 settembre.
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