Tour amaro: Ganna cade e si ritira. Milan resta dietro, si salva Trentin

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Tour amaro: Ganna cade e si ritira. Milan resta dietro, si salva Trentin

Tour amaro: Ganna cade e si ritira. Milan resta dietro, si salva Trentin

«Mi spiace, era una grandissima occasione, in palio c’era la Maglia Gialla. Ci credevo molto, le sensazioni erano buone ma non sono riuscito. Ci riproverò nella terza tappa». Recita il mea culpa Jonathan Milan, il corridore della Lidl-Trek sul quale l’Italia aveva puntato tutte le sue carte sulle strade di Lilla, in una giornata di grande nervosismo. Toccava a lui interrompere il digiuno alla Grande Boucle che dura dal 2019 con Vincenzo Nibali, l’ultimo a vincere una tappa. Ma è rimasto intrappolato nel gruppo dal gioco dei ventagli (per proteggersi dal vento che soffiava lateralmente). Così la volata con Maglia Gialla annessa se l’è presa Jasper Philipsen, 27 anni belga, la forza tranquilla, che ha sfruttato il lavoro del compagno di squadra Van der Poel (stesso copione del successo alla Sanremo 2024). Sul podio al secondo posto, Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) e Soren Waerenskjold (Uno-X-Mobility).

Le noti dolenti azzurre continuano, invece, con Filippo Ganna, il primo a ritirarsi seguito da Stefan Bissegger, svizzero, caduto con lui nei chilometri iniziali. Il ds della Ineos spiega: «Filippo ha riportato una forte botta, non dovrebbero essere necessari altri accertamenti. Ma presenta sintomi da commozione cerebrale, non si scherza». Il migliore degli italiani è Matteo Trentin, 35 anni della Tudor, quinto e unico nella top ten.

Soddisfatto Tadej Pogacar. È rimasto davanti senza mai perdere di vista Jonas Vingegaard. «Ottimo lavoro - spiega -. Il focus è sui primi nove giorni». Sorride anche il danese della Visma che ha messo su muscoli e ha fatto capire a Tadej di non temerlo. Musi lunghi, invece, in casa Red Bull perché Primoz Roglic è attardato. «I ragazzi hanno dormito», dice il ds Enrico Gasparotto. Dietro anche Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che ha perso 49” dai rivali.

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