Addio auto, dovete girare solo a piedi in tutta l’isola: se non volete camminare peggio per voi | Non potete fare altrimenti

Imposto il blocco delle auto in questo luogo tanto amato, si potrà circolare solo senza i classici mezzi. Cosa sta succedendo.
Il parco auto in Europa conta circa 297 milioni di veicoli, un numero in costante crescita. La Germania possiede il maggior numero di vetture in circolazione, circa 48 milioni, seguita dall’Italia con oltre 40 milioni. L’elevato numero di veicoli incide significativamente sull’inquinamento, specialmente nei centri urbani.
Per quanto riguarda l’età media, il parco auto europeo si attesta intorno ai 12,3 anni. Tuttavia, esistono notevoli differenze tra i vari paesi. La Grecia detiene il primato per il parco auto più vecchio, con un’età media di 17,3 anni, seguita dall’Estonia.
Anche se non ha il parco auto più vecchio in assoluto, l’Italia si posiziona molto in alto in questa classifica, con un’età media di 12,5 anni. A differenza di paesi come Germania e Francia, dove l’età media è di 10 e 10,8 anni, il nostro Paese ha un elevato numero di veicoli datati e inquinanti.
L’impatto ambientale delle auto è significativo: il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di gas serra nell’Unione Europea. Le vetture private generano più della metà di queste emissioni, rendendo il rinnovo del parco auto una priorità per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Mobilità sostenibilePer favorire una mobilità più sostenibile e ridurre le emissioni inquinanti, l’Italia sta progressivamente incentivando l’acquisto di auto ibride ed elettriche. Questi veicoli a basse emissioni godono di consistenti agevolazioni fiscali, come incentivi statali che possono arrivare fino a 8.000 euro con rottamazione e l’esenzione o la riduzione del bollo.
La transizione ecologica del settore automotive si accompagna a una progressiva limitazione della circolazione per le auto più vecchie e inquinanti. Molte città hanno istituito e rafforzato le Zone a Traffico Limitato (ZTL), spesso con accesso negato ai veicoli a diesel o benzina più datati.

Le autorità di Ibiza hanno introdotto una misura radicale per contrastare il turismo di massa e l’eccessivo traffico estivo. Fino al 30 settembre, l’isola sarà chiusa alle auto non residenti. Questa decisione mira a promuovere un turismo più sostenibile e a salvaguardare gli ecosistemi locali, messi a dura prova dal sovraffollamento. In pochi anni, il numero di veicoli sull’isola è quasi quadruplicato.
L’accesso è ora limitato a sole 20.000 auto non residenti, di cui 16.000 per i noleggi e 4.000 per i turisti che arrivano dai porti. Questa iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di politiche ambientali, che includono anche restrizioni per le crociere e controlli più severi sugli affitti turistici irregolari, tutti passi pensati per preservare l’integrità dell’isola.
Sicilia News 24