Amazon: violazione della legge negli USA con Prime

Amazon dovrà difendersi dalle accuse di aver forzato l’iscrizione a Prime e reso complicata la successiva cancellazione. Oggi dovrebbe iniziare il processo, ma l’azienda di Seattle ha già perso lo scontro preliminare. Un giudice ha stabilito la violazione della legge che protegge i consumatori.
Raccolta dei dati di pagamentoOggi verrà scelta la giuria e dovrebbero essere presentati gli argomenti di apertura da parte degli avvocati. Secondo la FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti, Amazon ha usato un “dark pattern” per forzare l’iscrizione al servizio Prime e adottato una procedura troppo complessa per effettuare la cancellazione.
La decisione del giudice John Chun della scorsa settimana riguarda sempre Prime, ma le accuse della FTC sono relative alla raccolta dei dati degli utenti. In base al Restore Online Shoppers’ Confidence Act (ROSCA), i termini di un servizio devono essere comunicati in modo chiaro e visibile prima che vengano raccolte le informazioni di fatturazione. Amazon ha invece mostrato i termini di Prime dopo aver raccolto i dati di fatturazione.
Il giudice ha sottolineato che nessuna giuria avrebbe votato a favore di Amazon, in quanto le prove mostrano chiaramente l’ordine in cui le informazioni vengono raccolte durante la procedura di acquisto. L’azienda di Seattle ha affermato invece che i termini del servizio vengono mostrati contemporaneamente ai dati di fatturazione.
Il giudice ha inoltre stabilito che due dirigenti di Amazon (Neil Lindsay e Jamil Ghani), che avevano l’autorità di controllare il flusso di iscrizione e cancellazione di Prime, possono essere ritenuti personalmente responsabili per qualsiasi violazione dimostrata in tribunale.
Il processo che inizia oggi dovrebbe durare almeno tre settimane. In questo caso, oltre al ROSCA, Amazon avrebbe violato anche la legge antitrust (FTC Act). Circa tre anni fa, l’azienda di Seattle ha semplificato la procedura di cancellazione dell’abbonamento a Prime in Europa. Amazon dovrà affrontare un altro processo (non prima del 2027) per presunte pratiche anticoncorrenziali relative al marketplace usato da terze parti.
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