Coccarda tricolore e Carta, le toghe sfidano il governo
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Con le coccarde tricolori sulle toghe e una copia della Costituzione tra le mani spiegheranno ai cittadini le ragioni del loro no alla riforma sulla separazione delle carriere che, dopo l'approvazione in prima lettura alla Camera, è ora all'esame della Commissione Affari costituzionali del Senato. Da nord a sud i magistrati incroceranno le braccia giovedì per uno sciopero "a difesa della Costituzione".
Una mobilitazione indetta a dicembre dall'Anm e che, ha spiegato il neosegretario generale Rocco Maruotti, non si limita a essere una giornata di astensione dal lavoro, ma di "incontro con la cittadinanza".
Tante le iniziative e gli eventi nelle varie città italiane, con il clou in programma a Roma a partire dalle 10.
Prima un flash mob sulla scalinata della Corte di Cassazione, con i magistrati che indosseranno una coccarda tricolore sulla toga e terranno in mano una copia della Carta. A seguire pm e giudici si sposteranno in una sala del cinema Adriano, proprio di fronte il palazzo della Corte, dove si terrà l'assemblea pubblica aperta alla società civile, con i vertici dell'Anm, magistrati e cittadini. Sono previsti gli interventi del presidente dell'Associazione Cesare Parodi, del segretrario Rocco Maruotti e del vicepresidente Marcello De Chiara. Tra gli ospiti lo scrittore Gianrico Carofiglio e l'ex presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia. Anche a Milano è in programma un flash mob davanti al Palazzo di Giustizia, seguito da un'assemblea in Aula Magna, mentre a Genova è prevista la partecipazione, tra gli altri, di Antonio Albanese, che leggerà un testo di Piero Calamandrei. A Napoli, invece, l'assemblea si svolgerà alla biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia. Attesi gli scrittori Maurizio De Giovanni e Viola Ardone. In alcune città sono stati organizzati eventi con gli studenti delle scuole superiori e universitari.
Una mobilitazione su larga scala che non potrà non rialimentare lo scontro con la maggioranza di governo e che arriva a meno di una settimana dall'incontro con la premier Giorgia Meloni, in programma il 5 marzo e al momento ancora confermato. Un appuntamento definito dal segretario dell'associazione nazionale magistrati, "un'occasione di confronto per cercare di spiegare ancora una volta le nostre ragioni rispetto alle obiezioni che poniamo sulla riforma e anche per far capire meglio che non siamo nemici della nazione ma persone che svolgono una funzione delicata che è quella di garantire i diritti dei cittadini". Maruotti ribadisce, inoltre, che la separazione delle carriere "non incide sullo status dei magistrati ma mira a riscrivere un pezzo della Carta costituzionale e lo si sta facendo - sottolinea - in un modo non del tutto condivisibile. Alla Camera dei deputati in prima lettura si è andato avanti con un testo blindato. Noi pensiamo che le modifiche della Costituzione richiederebbero quantomeno un maggiore confronto e ascolto".
Parole rispedite al mittente dal governo con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: "Le riforme costituzionali avremmo avuto il piacere di farle coinvolgendo tutte le categorie, credo che le abbiamo sollecitate e credo che non sempre abbiano raccolto la nostra sollecitazione". E poi assicura: "Non c'è nessun intervento punitivo nei confronti della magistratura, nessuno spirito di rivalsa" e l'accusa di voler sottoporre il pm all'esecutivo è "decisamente strumentale".
ansa