La fuga dell'assassino del carabiniere: sparati 40 colpi. Dall'autopsia la verità sulla morte di Mastropietro

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La fuga dell'assassino del carabiniere: sparati 40 colpi. Dall'autopsia la verità sulla morte di Mastropietro

La fuga dell'assassino del carabiniere: sparati 40 colpi. Dall'autopsia la verità sulla morte di Mastropietro

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Martedì 17 Giugno 2025, 07:44

Anche ieri gli agenti della Squadra Mobile di Taranto sono tornati a Grottaglie, nella zona della masseria «Le Monache» dove giovedì due poliziotti del commissariato della città delle ceramiche hanno ammanettato l’assassino del carabiniere Carlo Legrottaglie e il suo complice. Con i metal detector i poliziotti hanno continuato a cercare i bossoli per completare la ricostruzione della sparatoria, la seconda della giornata, al termine della quale è rimasto a terra anche il pregiudicato Michele Mastropiero: ammanettato mentre era ancora vivo, è deceduto dieci minuti dopo. Il momento cruciale, 22 secondi, è nel video che gli stessi poliziotti indagati per omicidio colposo hanno depositato in Procura ieri mattina. «È fatta, è fatta, tranquilli», grida ai colleghi il sovrintendente che ha arrestato il pregiudicato. Non solo. Quando gli altri investigatori si avvicinano ha il sangue freddo di allungare una mano verso un collega: «Calma» ripete e poi indica il luogo in cui il fuggitivo aveva lasciato cadere l’arma. Nonostante il concreto rischio di morire, quel poliziotto sembra preoccuparsi che nulla accada a chi ha tentato più volte di ucciderlo.

I colpi sparati nei 55 minuti trascorsi da quando i Falchi hanno incrociato i due fuggitivi a quando li hanno bloccati sono stati una quarantina. Mastropietro aveva una Beretta 9x21, un’arma da tiro con caricatore da 15 che ha usato già contro il povero Legrottaglie, quando alle 7 di mattina la Tonale dei carabinieri di Francavilla Fontana ha incrociato la Lancia Y su cui il pregiudicato viaggiava insieme al complice Camillo Giannattasio. È quella la pistola che ha ammazzato il brigadiere capo, colpito all’arteria iliaca. Poi la fuga...

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