Storie italiane, Leda Bertè ricorda Mia Martini

“Cattiverie per distruggere una grande artista”. Così Leda Bertè - durante una puntata di “Storie italiane”, condotta da Eleonora Daniele - commenta le dicerie, le “cattiverie” che per alcuni anni costrinsero Mia Martini a un isolamento quasi totale. “L'invidia” - racconta ancora Leda Bertè - è stata la causa che portò ad affermare che Mimì “portasse sfortuna”. “Era troppo brava” conclude. Come iniziarono queste dicerie lo raccontò la stessa Mimì al settimanale Epoca: "Tutto é cominciato nel 1970. Allora cominciavo ad avere i miei primi successi. Fausto Taddeu, un impresario soprannominato "Ciccio Piper" perché frequentava il famoso locale romano, mi propose una esclusiva a vita - spiega Mia Martini - Era un tipo assolutamente inaffidabile e rifiutai. E dopo qualche giorno, di ritorno da un concerto in Sicilia, il pulmino su cui viaggiavo con il mio gruppo fu coinvolto in un incidente. Due ragazzi persero la vita. "Ciccio Piper" ne approfittò subito per appiccicarmi l'etichetta di "porta jella".
Rai News 24