Strage di Corinaldo, Andrea Cavallari in fuga dopo la seduta di laurea: la scomparsa grazie al premio senza scorta

La "banda dello spray"

Da giovedì 3 luglio non si hanno più sue notizie. Andrea Cavallari, 26enne che era stato tra i componenti della “banda dello spray”, il gruppo di giovanissimi che nella notte tra il 7 e l9 ottobre 2018 provocarono la morte di cinque ragazzi minorenni e di una mamma di 39 anni all’interno della discoteca “Lanterna azzurra” di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove era in programma il concerto del rapper Sfera Ebbasta, è scomparso.
Assieme ad altri cinque amici il 26enne si era specializzato in rapine con lo spray al peperoncino. Quella sera il gruppo aveva deciso di colpire sfruttando la calca del concerto: il risultato fu una strage generata dal panico e dal caos.
Cavallari per quell’episodio era stato condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi, pena che stava scontando nel carcere della Dozza di Bologna. Qui aveva iniziato un percorso di studi, una laurea triennale in Scienze giuridiche con specializzazione in Consulente del lavoro e delle relazioni aziendali, che dopo aver usufruito di un permesso gli aveva permesso di lasciare il carcere per discutere la tesi.
Accompagnato dai suoi familiari, privo della scorta degli agenti di polizia penitenziaria, decisione presa dal magistrato del Tribunale di Sorveglianza sulla base di una valutazione soggettiva giustificata dalla buona condotta che Cavallari aveva tenuto in questi anni di detenzione, Cavallari giovedì mattina si è presentato nelle aule di Palazzo Malvezzi a Bologna, una delle sedi distaccate di UniBo, per discutere la sua tesi.
Al termine della proclamazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Cavallari è rimasto solo con la fidanzata e si è allontanato: non ha più fatto ritorno in carcere. Dopo 12 ore, come previsto dalla legge, gli agenti della penitenziaria hanno inviato la segnalazione dell’accaduto alla Procura di Bologna, che ha aperto un fascicolo di indagine per evasione: le indagini sono concentrate in particolare nelle aree di Bologna e Modena, Cavallari è infatti originario della cittadina modenese di Bomporto.
Il padre del ragazzo, tramite il Tg2, ha lanciato un appello al figlio: “Invito Andrea a tornare in carcere. Torni sui suoi passi. Si faccia vivo con noi o con le autorità giudiziarie”.
Durissima la reazione dei parenti delle vittime. È il caso di Francesco Vitali, fratello di Benedetta, 15 anni, morta nella tragedia alla “Lanterna Azzurra” di Corinaldo. Intervistato da Il Resto del Carlino, Vitali definisce quella di Cavallari “non solo una fuga ma una beffa”. “Tutte le sentenze hanno riconosciuto la loro pericolosità sociale. Eppure Cavallari ha ottenuto un permesso senza scorta, senza vigilanza”. Nonostante il ragazzo abbia sottolineato di credere comunque nel sistema giudiziario italiano, ha anche detto: “Se è successo questo vuol dire che qualcuno ha sbagliato”.
l'Unità