Strategia o follia? L’Ucraina colpisce al cuore la deterrenza nucleare russa

Attacco ucraino senza precedenti contro la triade nucleare russa: la partita cambia volto
Nelle ultime ore, l’Ucraina ha sferrato un attacco articolato e mirato in profondità nel territorio russo, colpendo aeroporti strategici e linee ferroviarie con una precisione che lascia pochi dubbi sul coinvolgimento diretto dell’intelligence occidentale. Quattro basi militari, cuore della componente aerea della deterrenza nucleare russa, sarebbero state danneggiate da uno sciame di droni, con una stima (non confermata da Mosca) di decine di bombardieri distrutti. Contemporaneamente, tre treni – uno passeggeri – sono stati colpiti, facendo vittime e feriti.
In un contesto così grave, il mainstream minimizza. La notizia viene relegata in fondo alle scalette, quasi a voler disinnescare ogni nesso logico tra causa ed effetto, tra provocazione e possibile risposta russa. Come sempre, la comunicazione ufficiale occidentale lavora a senso unico: giustifica tutto ciò che viene da Kiev e condanna tutto ciò che potrà arrivare da Mosca.
Maurizio Murelli, nel suo editoriale pubblicato da Arianna Editrice, smonta con lucidità la narrazione e pone le vere domande: chi ha fornito a Kiev le immagini satellitari necessarie all’operazione? Che reazione si aspettano gli anglo-americani? E soprattutto: hanno davvero calcolato tutte le contromosse possibili o stanno spingendo l’Europa verso un punto di non ritorno?
Fonte: Maurizio Murelli – pubblicato su Arianna Editrice
Va detto prima di tutto che l’impresa dei servizi segreti ucraini (SBU) è da considerarsi geniale se la si considera dal punto di vista militare e sempre da un punto di vista militare ci si deve congratulare con chi l’ha ideata e condotta a termine. Se invece si vuole pensare alle conseguenze che tale azione comporterà per l’Ucraina, allora la prospettiva è rovesciata: questa impresa inevitabilmente comporterà un cambio di registro operativo da parte della Federazione russa. In una partita a scacchi, il giocatore quando muove in attacco il suo alfiere deve poter considerare non solo l’immediata contromossa, ma l’intera sequenza di contromosse, almeno nel numero di 5-7 così come mi spiegava a suo tempo un maestro di scacchi. Quindi la prima domanda da porsi è: quale previsione hanno fatto gli ucraini circa le possibili contromosse? Le hanno pensate e calcolate? Sono arrivati a 5-7 o si sono fermati a 1-2?
La seconda domanda da porsi è: tutta farina del sacco del SBU? Sui canali Telegram e poi anche in quelli occidentali gira una immagine – che qui posto e che vede Vasyl Malyuk, capo dello SBU cui si attribuisce la paternità dell’ideazione dell’impresa – chino sulle mappe satellitari degli aeroporti colpiti. Dati i tempi non si può certamente scommettere sulla sua autenticità, potrebbe trattarsi di immagine elaborata dalla intelligenza artificiale, ma è fuor di dubbio che a) tale impresa non poteva essere portata a termine senza il supporto delle immagini satellitari; b) gli ucraini non dispongono degli adeguati satelliti atti a fornire le necessarie immagini. Si tratta dunque di capire chi tali immagini le ha fornite e il sospettato numero uno (se si esclude che risalgano ai tempi dell’amministrazione Biden) è senza dubbio l’MI6 inglese, per quanto gli USA – per bocca di Trump qualche giorno fa – pronosticassero che qualcosa di terribile sarebbe accaduto in Russia se Putin non si fosse piegato ai loro “miti consigli”. E qui la domanda di rincalzo è: quale contromossa si aspettano gli inglesi e/o gli USA? Hanno calcolato l’1-2 o il 5-7? E ancora: quali contromosse aspettarsi ora dalla Federazione Russa?
Nella giornata di ieri, oltre ad alcuni canali Telegram russi e ucraini ho scandagliato diverse pagine social di molti “filorussi” e di qualche “filoucraino”, nonché seguito le “performance informative” del mainstream. Ho notato le seguenti cose. A) I gazzettieri del mainstream hanno riportato la notizia dell’operazione con zero enfasi. Sì, come al solito si sono fatti megafoni delle relazioni ucraini riportando che sono andati distrutti ben 40 bombardieri senza riprendere i comunicati del ministero della difesa russa che riportano altri numeri, ma hanno “volato basso” propalando lea notizia al quarto/quinto posto delle loro “scalette”. Prima le esternazioni di Mattarella su Palestina e festa del 2 giugno, poi notizie della Palestina, quindi la cronaca interna (femminicidi e rapine varie) poi brevemente e in modo molto asciutto quel che era accaduto in Russia. Ancora ieri sera alla rassegna stampa di RaiNews24 delle 23, la conduttrice ha interpellato sull’argomento i suoi tre ospiti solo all’ultimo minuto e per poco più di 60 secondi. Stessa cosa questa mattina. La mia impressione è che il sistema mediatico si attenda una terrificante ritorsione russa (che magari si attendevano per la notte passata o per oggi) e vogliono evitare che sia messa in relazione in relazione con l’impresa degli ucraini, compiendo un’operazione mediatica eguale e contrari a quella relativa a Israele/Gaza/Cisgiordania. “Sì, gli israeliani stanno esagerando (sic!) con la violenza… ma il 7 ottobre! L’attacco terroristico di Hamas!”. In questo caso, alla preconizzata risposta russa che dovrà essere mostrificata all’ennesima potenza – con l’inviato Piagnarelli che ci parlerà di papere morte – non deve essere fornita alcuna giustificazione. Israele è democratico e animato da valori occidentali, la Russia è una dittatura e pratica disvalori, per cui in qualche maniera si deve rendere comprensibile la reazione israeliana e inaccettabile quella russa.
Poi ci sono i “filoucraini”. Qui è da stendere un velo pietoso sulle esternazioni di alcuni di loro. Quelli istituzionali alla Calenda si qualificano da soli e la loro idiozia è talmente palese che non merita commento. Tra quelli non istituzionali, oggettivamente serventi della Nato e dell’atlantismo che sclerano quando glielo si fa notare ci sono quelli che hanno brindato e quelli che hanno dato l’ennesima manifestazione della loro pochezza. Io vorrei tranquillizzarli. In fondo il colpaccio degli ucraini ha riguardato la distruzione di millemila bombardieri russi, mentre i magazzini delle pale del 1800 sono rimasti integri, così come le stalle dei muli e le rimesse delle motociclette, ovvero tutte le cose con cui i russi proseguono le loro avanzate in Donbass.
Infine i “filorussi” che in gran parte, da ieri, profetizzano di tutto e di più. “Ora Putin attaccherà con ordigni nucleari l’Ucraina, qualche capitale europea, farà di Kiev una sorta di Gaza radendola al suolo…” etc. Probabilmente anche costoro si aspettavano per la notte passata la meritata terrificante rappresaglia. C’è un refrain che torna frequente: “Se fossi al posto di Putin…” e giù l’interminabile lista di mirabolanti e catastrofiche imprese militari che compirebbero. In questo caso spesso non siamo al cospetto di chi pensa almeno alle contromosse 1-2 dell’avversario (Ucraina+NATO) ma di chi non ha la capacità di andare oltre la prospettiva dell’infante all’Asilo Mariuccia che sta giocando agli indiani contro i cowboy. E grazie a Dio nessuno di questi è al posto di Putin.
A questo punto resterebbe da dire cosa accadrà. Sinteticamente si può supporre che a Istanbul oggi i russi invitino gli ucraini a capitolare, ottenendo, ovviamente, uno sdegnato rifiuto. Poi i russi valuteranno le reazioni degli USA e dei “volenterosi”. Quindi arriverà la pianificata (stanno già pianificando) risposta ai tre attacchi alle linee ferroviarie. Anche qui il nostro mainstream si è distinto: “sono crollati i ponti sulle linee ferroviarie”. Si sa, durante il weekend i ponti russi si annoiano e per provare una “botta di vita”, collassano sui treni che trasportano civili. Che ci volete fare?
Non escludo che ora i russi mettano in conto, oltre che gli attacchi alle strutture industriali, energetiche e militari, anche di colpire i centri di potere istituzionali e pure qualche alto personaggio della nomenclatura (anche in risposta all’assassinio di un paio di generali russi a riposo). Probabilmente l’iniziativa militare russa si farà più intensa, ma nella sostanza il modo di operare non muterà di molto. Ma io non sono Putin, ogni tanto gioco a scacchi ma arrivo a ipotizzare al massimo due contromosse quando sono in giornata.
Una cosa è certa: non finisce qui… e più di qualcuno verserà lacrime e a qualche altro passerà la voglia di sorridere.
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Il Post – L’Ucraina attacca basi aeree russe con droni https://www.ilpost.it/2025/06/01/attacco-ucraina-basi-aeree-russe-droni/ Descrizione: Un articolo dettagliato che descrive l’attacco ucraino del 1° giugno 2025 contro basi aeree russe, con particolare attenzione all’operazione “Pavutyna” condotta dall’intelligence ucraina (SBU). Si parla di droni nascosti in container e di danni significativi a oltre 40 bombardieri russi, confermando la complessità logistica dell’attacco. Utile per supportare il riferimento agli attacchi alle basi militari russe.
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Reuters – Escalation tra Ucraina e Russia con attacchi di droni https://www.reuters.com/world/europe/ukraine-russia-drone-battle-2025-06-02/ Descrizione: Un resoconto di Reuters che descrive l’intensificarsi del conflitto con uno dei più grandi attacchi di droni tra Russia e Ucraina, avvenuto poco prima dei colloqui di pace proposti a Istanbul. Evidenzia l’uso di droni nascosti in strutture di legno, supportando l’idea di un’operazione sofisticata che potrebbe coinvolgere intelligence esterna.
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Analisi Difesa – La guerra dei droni tra Ucraina e Russia https://www.analisidifesa.it/2023/09/la-guerra-dei-droni-tra-ucraina-e-russia/ Descrizione: Un’analisi approfondita sull’uso dei droni nel conflitto, con focus sull’evoluzione delle strategie ucraine per attacchi in profondità in territorio russo. Anche se datata 2023, offre contesto sull’importanza dei droni e sul possibile supporto tecnologico occidentale, utile per il tuo riferimento all’intelligence anglo-americana.
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Kyiv Independent – Sabotaggio delle linee ferroviarie russe da parte ucraina https://kyivindependent.com/atesh-sabotages-railway-in-donetsk-oblast/ Descrizione: Un articolo che descrive il sabotaggio di una linea ferroviaria russa nell’oblast di Donetsk da parte del gruppo filo-ucraino Atesh, interrompendo la logistica militare russa. Questo si collega direttamente al tuo accenno agli attacchi alle ferrovie e al deragliamento di treni.
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Rainews – Tensione pre-negoziati e attacchi russi in risposta https://www.rainews.it/articoli/2025/06/01/guerra-ucraina-russia-tensione-istanbul/ Descrizione: Riporta l’aumento della tensione prima dei colloqui di Istanbul del 2 giugno 2025, con dettagli sugli attacchi ucraini e la risposta russa, inclusi raid missilistici su Kiev. Utile per contestualizzare la possibile “ritorsione russa” menzionata nel tuo articolo.
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