A Genova il primo vertice tra i sindaci dei capoluoghi d’Italia, l’invito di Salis e Anci al Ducale

Tutti i sindaci delle città metropolitane e dei capoluoghi d’Italia, tutti in fascia tricolore, tutti insieme a Genova a discutere dei temi più sensibili per le amministrazioni più importanti del territorio: dai bilanci al nodo sicurezza. È questo, in sintesi, il programma del prossimo 17 settembre, quando il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale ospiterà oltre all’assemblea dell’Anci regionale anche la conferenza delle città metropolitane, e un primo incontro tra le guide politiche delle prime città del Paese. Un vertice inedito, una prima riunione tra tutti i sindaci delle principali città d’Italia, che prenderà forma a quasi due anni dalla grande assemblea dei comuni italiani, organizzata a Genova nell’ottobre del 2023, tra i cantieri del Waterfront. E pare già valere un investimento sia per la città, sia per chi l’ha pensato: la stessa neo sindaca Silvia Salis.
In occasione dell’ultima grande assemblea dei sindaci organizzata a Genova, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivarono in città tutti i primi cittadini del Paese. Questo settembre, con l’assemblea di Anci Liguria a fare da “occasione ospitante”, il taglio sarà diverso. Almeno formalmente, a portare a Genova i principali amministratori italiani saranno gli inviti di Anci Liguria e Anci nazionale. A riunirsi intorno al tavolo del Ducale, però, dopo i lavori dell’assemblea regionale e della conferenza delle città metropolitana, saranno anche e soprattutto i sindaci delle grandi città. Da Napoli a Bologna, da dove sono arrivate le prime conferme della partecipazione all’evento, fino a Torino, Milano, Roma. E quindi Gaetano Manfredi e Matteo Lepore, Stefano Lo Russo e Beppe Sala fino a Roberto Gualtieri. Un taglio mirato, quello pensato per la prima volta del vertice tra super amministratori, perché «I sindaci delle grandi città hanno un ruolo fondamentale nella tenuta del Paese», è il messaggio non casuale della sindaca Salis.
«Ogni giorno ci confrontiamo con sfide enormi che toccano la vita quotidiana, spesso senza strumenti adeguati e con responsabilità che ricadono unicamente sugli amministratori locali – è la spiegazione della sindaca, la prima a pensare e tenere all’invito allargato dell’assemblea dei sindaci – Amministrare una grande città italiana oggi significa farsi carico di problemi complessi: dalla gestione dei bilanci, sempre più in sofferenza e con sempre più richieste e meno aiuti da parte dello Stato, alla pressione costante sui servizi pubblici. E lo facciamo spesso in un quadro normativo che non tiene conto delle specificità urbane. L’incontro con i colleghi sindaci sarà un momento importante per confrontarci sui grandi temi che riguardano tutte le città metropolitane, a partire dalla sostenibilità economica e sociale, fino alla gestione dell’ordine pubblico e delle nuove vulnerabilità urbane. La sicurezza urbana e l’immigrazione, ad esempio. O la gestione dell’accoglienza e dell’integrazione dei minori stranieri non accompagnati».
L’appuntamento ha insomma tutte le potenzialità per diventare una nuova occasione per ribadire la centralità anche politica del ruolo degli amministratori, tema ricorrente sulla (movimentata) scena politico-istituzionale nazionale. Nessun pericolo di un (ennesimo) rilancio della suggestione “partito dei sindaci”, almeno per ora, più un tentativo di posizionamento sul campo della categoria per chiedere attenzione e «strumenti concreti, risorse e programmazioni condivise». E se per Salis la possibilità di fare da padrone di casa potrebbe valere un (ulteriore) accreditamento sulla scena nazionale, per la città «sarà un’altra vetrina importante», assicura da Anci il vertice regionale, Pierluigi Vinai. Il giorno dopo l’assemblea, il 18, i sindaci dei 21 capoluoghi apriranno l’inaugurazione del Salone Nautico. «Un simbolo della nostra capacità di innovare e attrarre – è il lancio della sfida nella sfida – che deve diventare un’occasione per creare valore durante tutto l’anno, non solo nei giorni della manifestazione ».
La Repubblica