Attesa per M5s. Ricci, non prendo lezioni di onestà

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Attesa per M5s. Ricci, non prendo lezioni di onestà

Attesa per M5s. Ricci, non prendo lezioni di onestà

Da un lato M5s che ha preso tempo e sta vagliando attentamente le carte dell'inchiesta marchigiana, dall'altro l'ex sindaco di Pesaro che rimanda al mittente le accuse e riprende la sua attività di campagna elettorale.

Nel mezzo, o quasi, un Pd sempre più chiamato a un complicato equilibrismo per evitare che un mosaico, quello delle Regionali, che sembrava avviato verso una risoluzione positiva, non crolli invece per un effetto domino. Se a Roma e in particolare in zona Campo Marzio la posizione sulla vicenda resta, al momento, sostanzialmente congelata, sul territorio Ricci ha ripreso con decisione la campagna elettorale. Dopo la partecipazione all'evento del Progetto civico Italia di Alessandro Onorato si prepara, infatti, per la serata - già annunciata 'sold out' - 'Mille a cena con Matteo', un bagno di folla nel quale incontrerà a Pesaro 1.300 sostenitori.

E un segnale che, dopo una riflessione, ci sia da parte sua la volontà di ripartire con decisione arriva anche dalle sue parole in un'intervista a La7. "I cinquestelle - evidenzia Ricci - hanno giustamente chiesto di vedere le carte, cosa che ho fatto. Ho spiegato le mie ragioni. Non credo di dover prendere lezioni di onestà da parte di nessuno, su questi temi abbiamo gli stessi valori. In quindici anni di attività politica non ho mai avuto problemi". Parole che fonti di Campo Marzio, interpellate a domanda specifica, non qualificano, comunque, come un attacco. I 5 stelle continuano a riflettere sulla questione e mantengono per ora in stand by le iniziative sul territorio. Non c'è una dead line per sciogliere la questione ma non è detto che si debba arrivare al 30 luglio quando è previsto l'interrogatorio di garanzia per Ricci.

Da Roma ad Ancona Ricci evidenzia intanto di ritenere che "la procura stia facendo il suo dovere e sono sempre più fiducioso nel lavoro dei magistrati. Non credo alle accuse di giustizia ad orologeria - aggiunge - ma sono rimasto sorpreso perché tutto avviene il giorno dopo la proclamazione delle elezioni, su una vicenda che è sui giornali da un anno". Da una delle sue liste rappresentanti composta da Rifondazione Comunista e dal movimento "Dipende da Noi", arriva in ogni caso la richiesta di una riunione di coalizione. Ma nell'eventualità di una sua convocazione, di certo, non si attende nulla di sconvolgente: il ragionamento è che con le urne così a stretto giro e le liste da presentare entro metà agosto, sia impossibile ipotizzare un Piano B per le Marche.

Diverso il discorso per la Puglia dove restano agitate le acque del campo largo. Antonio Decaro non ha infatti ancora sciolto la propria riserva e continuano i rumors sull'ipotesi di sondare altri papabili. Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia, che, secondo i bene informati sarebbe stato in qualche modo sondato, ribadisce il sostegno a Decaro, "il nostro candidato più autorevole". Ma chiede anche spirito di servizio: "Io penso - ha detto dall'assemblea regionale del Pd di Bari - che nessuno di noi se è chiamato può sottrarsi perché bisogna essere generosi con la nostra comunità e con la storia del Pd. Sono sicuro che al momento opportuno scioglierà le riserve, ma in questo momento fa bene a dire che non è candidato perché stiamo lavorando sul programma".

In attesa di sciogliere tutti i nodi, i leader del campo largo avranno comunque un'occasione per un confronto diretto: domani in mattinata sono tutti attesi - Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli - ad un convegno sul lavoro.

ansa

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