Carceri, task force contro il sovraffollamento. Nordio: “Per 10mila detenuti misure alternative”

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Carceri, task force contro il sovraffollamento. Nordio: “Per 10mila detenuti misure alternative”

Carceri, task force contro il sovraffollamento. Nordio: “Per 10mila detenuti misure alternative”

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha accertato che 10.105 detenuti cosiddetti definitivi sono potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere. Per questo - viene spiegato in una nota - al ministero di via Arenula è stata istruita una task force che ha già attivato interlocuzioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari per favorire la definizione delle posizioni.

I detenuti definitivi in questione sono quelli con pena residua sotto i 24 mesi, per reati diversi da quelli ostativi – di cui all'articolo 4 bis della Legge di ordinamento penitenziario – e che negli ultimi 12 mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi. Il gruppo, insediato oggi, si riunirà con cadenza settimanale e trarrà le sue conclusioni entro settembre 2025. Nordio ha spiegato che c'è stato un "utile confronto con la magistratura di sorveglianza".

Due milioni per l’Abruzzo

Nordio poi stanzia circa due milioni di euro per la regione Abruzzo, con l'obiettivo di avviare percorsi di orientamento, formazione e housing sociale delle persone sottoposte a misura penale esterna o in uscita dagli istituti penitenziari, e attivare una rete per favorirne il reinserimento socio-lavorativo.

L'azione creerà un sistema integrato di interventi e nuove sinergie e collaborazioni sui territori. Una parte delle risorse sarà impiegata per l'ampliamento e il miglioramento funzionale di spazi finalizzati allo svolgimento delle attività trattamentali di formazione e inclusione socio-lavorativa; altra per residenzialità assistita e temporanea, idonee a ospitare - per periodi di tempo limitati - i destinatari dei percorsi di reinserimento e formazione privi di soluzione abitativa, altrimenti impossibilitati a fruire di misure alternative o sanzioni sostitutive.

In Umbria 300 detenuti potrebbero avere misure alternative

Sono circa 300, sui 1.600 complessivi, i detenuti cosiddetti definitivi che in Umbria potrebbero usufruire di misure alternative alla detenzione in carcere. E questo "sarebbe una boccata d'ossigeno" per le strutture di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto secondo il garante Giuseppe Caforio. Che parlando con l'Ansa ha spiegato che nei carceri dell'Umbria "permangono i gravi problemi già denunciati e nessun fatto positivo nuovo".

La Repubblica

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