Comunali Liguria, Bucci avverte: "Se vince la sinistra molti progetti rischiano di essere bloccati"

Chiamata alle urne, questa domenica 25 e lunedì 26 maggio, per i cittadini delle regioni a statuto ordinario, in occasione delle elezioni amministrative per l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali.
In vista di questo appuntamento cruciale, Affaritaliani.it ha sentito il Presidente della Liguria, Marco Bucci, che ha condiviso il suo punto di vista sulle sfide politiche e sulle prospettive future per la regione, non nascondendo una certa preoccupazione riguardo a una possibile inefficienza in caso di vittoria della sinistra, con il rischio che molti progetti vengano bloccati. Ecco le sue parole.
Genova è sempre stata un punto fermo del centro-destra, ma ora rischia di passare al centro-sinistra: come si può difenderla ed evitare che vinca il centro-sinistra?
“Genova per decenni è stata una città decisamente di sinistra. Una città che però ha preso atto del declino a cui era stata condannata e dieci anni fa ha deciso di svoltare, prima con la vittoria del centrodestra in Regione Liguria nel 2015, poi con la mia elezione a sindaco nel 2017.
Dopo 5 anni, i genovesi ci hanno confermato la fiducia a larghissima maggioranza, direttamente al primo turno con oltre il 55% dei consensi. L’apprezzamento per come hanno visto cambiare la città e il ricordo di come era prima, credo siano per i genovesi gli strumenti migliori per fare la scelta giusta e dare continuità allo sviluppo”.
Che ruolo ha giocato la regione Liguria nel sostenere il candidato di centro-destra a Genova?
“Regione Liguria non può naturalmente partecipare alla campagna elettorale. Ha sostenuto, come sempre ha fatto, i progetti positivi e propositivi di tutte le amministrazioni comunali, indipendentemente dal colore della giunta che le guida. La collaborazione con il Comune di Genova è molto stretta ed è normale che, avendo la stessa visione strategica, ci sia condivisione degli obiettivi e si lavori nella stessa direzione con più facilità”.
Dopo il suo doppio mandato da sindaco, quali sono secondo Lei le priorità assolute che il prossimo primo cittadino dovrà affrontare?
“Abbiamo realizzato opere strategiche, di altre stiamo chiudendo i cantieri, per le ultime siamo arrivati all’approvazione definitiva dei progetti. Portare a compimento questo lavoro significa liberare del tutto Genova dall’isolamento a cui era stata condannata, restituirle il ruolo strategico di porta dell’Europa, sia per le persone sia per le merci. La crescita, l’attrattività del territorio sono legate alle infrastrutture. Ma la vera priorità è quella di continuare ad alimentare l’orgoglio che Genova e i genovesi hanno ritrovato in questi anni”.
Se il centrosinistra dovesse vincere a Genova, temerebbe uno stop ai progetti avviati dalla sua giunta? Quali rischiano di essere bloccati o stravolti?
“La sinistra è divisa su tutti i temi fondamentali. Per questo tutti i progetti rischiano di essere bloccati o stravolti. La candidata sindaco si dichiara, alternativamente a seconda dell’interlocutore che ha, a favore della Gronda autostradale, ma i partiti che la sostengono ripetono con forza il loro no. Lei parla di nucleare, poi arrivano i Verdi, i 5 Stelle e la Sinistra e dicono no.
Sul nuovo ospedale Galliera stessa manfrina. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha appena dato il via libera allo Skymetro, opera decisiva per collegare al centro la Valbisagno, e subito hanno fatto a gara per dire che sono contrari, pronti a far perdere a Genova 400 milioni di finanziamenti che abbiamo a fatica ottenuto. Sono i signori del no a tutto. Noi diciamo sì a un’idea di città che cresce, che attrae investimenti, che non ha paura di innovare. È su questo che chiedo ai cittadini di riflettere, al di là degli slogan e delle promesse a corrente alternata.”
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