Così l’Italia si è alleata con i terroristi: tutto quello che non torna sul caso Almasri

La liberazione di Almasri
Due ministri della Repubblica hanno mentito ripetutamente al Parlamento. Cosa stanno a fare al loro posto Piantedosi e Nordio, responsabili in modo acclarato di questa colpa?

Il governo si difende sull’affare Almasri. Ha rinunciato a dire che l’evasione del criminale libico è colpa della Corte d’Appello di Roma e di alcuni contrattempi avvenuti al ministero della Giustizia. Ora ammette che la decisione è stata presa dai ministri e dalla premier, consapevolmente. Ma sostiene: lo abbiamo fatto perché eravamo in ”stato di necessità”. Cioè? Cioè temevano ritorsioni da parte dei libici.
Cerchiamo di capire bene. Il criminale Almasri – contro il quale c’era un ordine di cattura da parte del tribunale dell’Aia per molti omicidi e stupri, e l’Italia era tenuta ad eseguire questo mandato di cattura – è stato scarcerato per decisione del governo e accompagnato con una aereo di stato a Tripoli e consegnato al governo libico. Dice ora palazzo Chigi: fu una scarcerazione per evitare ritorsioni. Se Almasri è stato consegnato al governo libico vuol dire che si temevano ritorsioni da parte del governo libico. Ritorsioni a danno di chi? Dei cittadini italiani. Benissimo, dunque il governo italiano considera il governo libico un governo di terroristi e una minaccia per gli italiani. C’è sempre stato un dibattito su se sia giusto o no trattare coi terroristi. Sospendiamo la discussione e al momento diciamo che è giusto. E dunque che il governo italiano ha scarcerato e accompagnato in Libia il torturatore libico come prezzo di una legittima trattativa con dei terroristi, e dunque per un interesse superiore – diciamo per ragion di stato – e quindi non è perseguibile penalmente.
Benissimo. Ma una cosa è trattare coi terroristi, una cosa è allearsi con loro. E il governo italiano si è alleato con la Libia. La finanzia, la sostiene. Le ha dato l’incarico di impedire che troppi profughi salpino verso l’Italia. Ha firmato un protocollo dal quale sono nati i campi di concentramento governati da Almasri. Ha imposto alle nostre Ong di obbedire alle milizie libiche in mare, e addirittura punisce le Ong che non obbediscono alle squadre terroristiche di Tripoli. Usando il linguaggio di Salvini: ha dato mandato a questa banda criminale il compito di difendere i nostri confini. Non vi pare un’enormità? Se le cose stanno così dobbiamo trarre due conclusioni.
La prima è che due ministri della Repubblica hanno mentito ripetutamente al Parlamento. Quando si mente al Parlamento, di solito, nei paesi civili, magari non si viene incriminati ma certamente si viene spinti alle dimissioni o, dove la legge lo permette, si viene rimossi. Cosa stanno a fare al loro posto Piantedosi e Nordio, responsabili in modo acclarato di questa colpa? La seconda conclusione è la più grave. Da almeno sei mesi, cioè da quando decisero di barattare la liberazione di Almasri col governo libico, il governo sapeva che il governo libico era un governo terrorista. Perché non ha disdetto immediatamente il protocollo d’intesa? Ora che la cosa è davanti a tutti, la disdetterà?
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