È iniziata l’occupazione di piazza del Plebiscito a Napoli: residenti in ostaggio dei concerti

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È iniziata l’occupazione di piazza del Plebiscito a Napoli: residenti in ostaggio dei concerti

È iniziata l’occupazione di piazza del Plebiscito a Napoli: residenti in ostaggio dei concerti

La rabbia dei cittadini

Intere famiglie in trappola. Nonostante il sindaco Manfredi aveva dichiarato, rispondendo proprio a questo giornale, che l'amministrazione avrebbe ascoltato le istanze degli abitanti della zona, li ha traditi autorizzando un mese di live il prossimo settembre. Ieri l'inaugurazione con lo show di Radio Kiss Kiss

Fonte gruppo Facebook ‘Cittadinanza attiva in difesa di Napoli Lucio Mauro’
Fonte gruppo Facebook ‘Cittadinanza attiva in difesa di Napoli Lucio Mauro’

Anche se il concerto di ieri era gratuito e aperto a tutti o comunque accessibile a coloro che sono riusciti a prenotare il proprio biglietto, lo show di Radio Kiss Kiss – andato in scena in piazza del Plebiscito – è stato un assaggio di ciò che subiranno i residenti della zona. Migliaia di cittadini intrappolati dai concerti che sono stati organizzati il prossimo settembre a Napoli: oltre dieci live in soli 19 giorni nella piazza simbolo della città. Una privatizzazione mai vista di questo spazio pubblico sulla quale persino la Sovrintendenza non ha detto una sola parola.

È iniziata l’occupazione di piazza del Plebiscito a Napoli: residenti in ostaggio dei concerti

Eppure ne hanno discusso in molti. Non solo cittadini. Alcuni consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione si sono detti contrari a questo uso della piazza. Lo hanno dichiarato proprio a l’Unità. Sulla stessa linea quasi tutta la I Municipalità, di colore politico vicino a quello della Giunta-Manfredi, della quale la presidente Giovanna Mazzone, sempre a questo giornale, ha spiegato che Palazzo San Giacomo non ha per nulla prestato ascolto a chi rappresenta il territorio.

Dallo show di Radio Kiss Kiss a un settembre di privatizzazione del Plebiscito

Una tale serie di concerti non piace neanche agli esponenti delle forze dell’ordine che secondo quanto appreso da l’Unità dovranno fare ‘miracoli’ per garantire sicurezza e una – per quanto possibile – regolare viabilità. Una missione impossibile in un centro città che sarà bloccato dagli eventi e ulteriormente ingolfato da continui lavori stradali. Insomma, i residenti di Chiaia, San Ferdinando e Santa Lucia dovranno arrendersi a smog e sporcizia.

Al Comune di Napoli non interessa dei cittadini in trappola

Lo scorso anno Manfredi, rispondendo a una nostra domanda fatta dopo i disagi subiti dai cittadini per i live show organizzati durante l’estate 2024 sempre al Plebiscito, aveva risposto così: “Siamo pronti a continuare in questa direzione (quella dei grandi eventi, ndr) che ha garantito l’arrivo in città di circa un milione di persone, un significativo indotto economico e un’importante promozione della città. Ma ascolteremo i cittadini e le loro istanze, come giusto che sia e come abbiamo sempre fatto. Il nostro obiettivo sarà quello di delocalizzare i concerti e gli eventi in più quartieri, programmandoli e organizzandoli in più giorni“.

Il tradimento del sindaco Manfredi e quella promessa mantenuta solo a metà

A quanto pare, nonostante siamo consapevoli di due aspetti: l’indotto garantito da questi concerti e l’assenza di strutture idonee ad ospitarli, il primo cittadino ha sicuramente mantenuto la promessa di proseguire sulla strada dell’organizzazione dei grandi eventi ma ha dimenticato di prestare ascolto ai cittadini. E non solo a loro. Perché?

l'Unità

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