La Corte d’Appello di Torino si pronuncia: il destino della mamma di Matteo Renzi

La Corte d’Appello di Torino ha pronunciato una sentenza significativa che coinvolge direttamente la mamma di Matteo Renzi, Laura Bovoli. I giudici hanno confermato la decisione di primo grado nel processo Direkta.
Caso Direkta, il ruolo di Laura Bovoli e i rapporti con Provenzano sotto la lenteAl centro del caso c’era il ruolo di Laura Bovoli come amministratrice di Eventi 6, azienda di famiglia attiva nella distribuzione pubblicitaria.
Nel 2014, la società Direkta di Sant’Albano Stura gestiva la distribuzione dei volantini per Eventi 6, rivolgendosi a cooperative del gruppo GSI, guidato da Giorgio Fossati, che ha denunciato crediti non pagati per circa 1,3 milioni di euro.
Per ridurre tali debiti, Provenzano avrebbe chiesto a Eventi 6 di emettere note di credito per presunti disservizi nelle consegne, analoghe richieste erano state fatte anche a Paolo Buono di Gest Espaces. Tra gli imputati figuravano anche i commercialisti Peretta e Pagamici e due collaboratori di Provenzano, Misiano e Spada.
I rapporti tra la famiglia Renzi e Provenzano andavano oltre l’ambito lavorativo: Laura Bovoli e il marito Tiziano avevano più volte invitato l’imprenditore a seguire insieme le partite della Fiorentina. Pagamici ha raccontato che Provenzano spesso chiedeva finanziamenti, tra cui uno da 250mila euro per due testate giornalistiche legate all’entourage di Renzi, operazione che, secondo il curatore fallimentare, aggravò la crisi di Direkta.
Le difese di Bovoli e Buono hanno sostenuto che le note di credito erano giustificate da reali problemi nel servizio, come dimostrato dalla perdita di clienti importanti come Carrefour. Nel frattempo, la Direkta ha mostrato una gestione inefficiente, con tonnellate di volantini inutilizzati e distrutti, circa il 70% della produzione, come ammesso dallo stesso Provenzano.
Si è concluso con l’assoluzione di Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi, l’appello relativo al processo Direkta. La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Cuneo, che aveva assolto Bovoli insieme a Paolo Buono e Franco Peretta, tutti imputati per concorso in bancarotta nell’ambito del fallimento della società Direkta, gestita da Mirko Provenzano. Al contrario, altri tre coimputati, Bruno Pagamici, Vincenzo Misiano e Donatella Spada, erano stati condannati nella prima fase del procedimento.
Dopo circa due ore di camera di consiglio, i giudici torinesi hanno rigettato l’appello del pubblico ministero. La condanna di Pagamici è stata ridotta da tre anni, otto mesi e quindici giorni a due anni e quattro mesi. Le accuse nei confronti di Misiano e Spada, invece, sono state dichiarate prescritte.
Le parole di Matteo Renzi dopo l’assoluzione della mamma“Mia mamma di nuovo assolta. Ennesimo processo, ennesima assoluzione. Oggi tacciono i giustizialisti che ci hanno riempito di fango per anni e vincono i garantisti che sanno aspettare le sentenze. Mi domando se tutto questo dolore, innanzitutto dei miei, fosse davvero necessario. Mi domando se non ci sia in qualche redazione o nella sede di qualche partito, qualche persona intellettualmente onesta che abbia voglia non dico di scusarsi ma quantomeno di farsi qualche domanda. Mi domando come sarebbe stata anche la nostra vicenda politica senza la campagna mediatica sui tanti processi subìti”.
Poi, ha aggiunto e concluso:
“Alla fine mi rispondo che, certo, i miei genitori non meritavano tutto questo. E tuttavia non possiamo che ringraziare: siamo comunque forti e fortunati. Grazie a chi non ha mai dubitato di noi, grazie a chi non è sparito, grazie a chi non si è vergognato. Perché come si vede da questa ennesima assoluzione quelli che devono vergognarsi non siamo noi”.
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