Loro Piana schiavizzava i suoi lavoratori, non è caporalato ma solo capitalismo…

Il caso dell'azienda tessile
Tutto ciò avveniva, in Italia, attraverso il subappalto e poi il subappalto del subappalto. Alla fine un prodotto di cachemire veniva a costare alla azienda un centinaio di euro e poi veniva rivenduto a 3000 euro

Sfruttavano i lavoratori in modo selvaggio. Li facevano lavorare molto oltre l’orario. Anche di notte. Anche nei festivi. Li pagavano pochissimo. Altro che salario minimo! I lavoratori erano quasi tutti cinesi. Molti di loro erano clandestini e non potevano ribellarsi. Si trovavano in una classica posizione di schiavitù. Tutto ciò avveniva, in Italia, attraverso il subappalto e poi il subappalto del subappalto. Alla fine un prodotto di cachemire veniva a costare alla azienda un centinaio di euro e poi veniva rivenduto a 3000 euro. Il beneficiario finale di questo sistema era nientemeno che la Loro Piana, grande azienda del tessile, vercellese, che da diversi anni è nelle mani del maggior miliardario europeo, Bernard Arnault, che ne ha affidato la guida al figlio Antoine.
Trascrivo qualche riga di una intervista rilasciata qualche tempo fa da Antoine, a proposito del suo lavoro e del rapporto col padre. Diceva Antoine Arnault: «Il rapporto con mio padre? Di reciproca fiducia e stima. Mi ha trasmesso valori molto forti: l’etica del lavoro, il senso del dovere, il significato del denaro. Con mia sorella e i miei tre fratelli siamo cresciuti con questi principi. Fieri di nostro padre. Vogliamo lo sia altrettanto di noi, del nostro lavoro». Non so se oggi Bernard è fiero del lavoro di suo figlio. Forse sì. Perché in fondo vendere a tremila euro un prodotto che, grazie alla schiavizzazione dei lavoratori, è stato realizzato con una spesa di soli 100 euro, è un bel colpo per un capitalista. Risponde, forse, ai valori trasmessi da Bernard. I giudici hanno ricostruito nel dettaglio il percorso dello sfruttamento. Però non hanno trovato il reato. Anche perché hanno stabilito che comunque la Loro Piana poteva non sapere cosa si faceva nell’appalto e nel subappalto. Stavolta il “non poteva non sapere” non ha funzionato.
Nel provvedimento nel quale i giudici hanno imposto alla Loro Piana un periodo in amministrazione controllata – cioè un amministratore nominato dai magistrati che cerchi di impedire lo strapotere dei caporali – c’è scritto così: “Il meccanismo, finalizzato all’abbattimento dei costi e alla massimizzazione dei profitti (con l’aumento della produttività da realizzare in tempi rapidi) attraverso l’elusione delle norme penali e giuslavoristiche, è stato perpetrato nel tempo in modo strutturale e colposamente alimentato dalla Loro Piana S.p.a., che non ha verificato la reale capacità imprenditoriale delle società appaltatrici e subappaltatrici alle quali affidare la produzione, e negli anni non ha eseguito efficaci ispezioni o audit per appurare in concreto l’operatività della catena produttiva e le effettive condizioni lavorative”. Si chiama così: “Il meccanismo finalizzato all’abbattimento dei costi e alla massimizzazione dei profitti”. In dodici parole viene riassunta tutta l’analisi che Carlo Marx affidò a migliaia di pagine. E in quella formula è spiegata anche l’anima del trumpismo. Riformare il capitalismo novecentesco, liberandolo dalla palla al piede del liberismo, e riducendolo solo all’essenziale della sua natura: lo sfruttamento del lavoro. Che nessuno osa considerare un delitto.
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