Referendum 8 e 9 giugno, il sindaco Lepore chiama Bologna. “Quorum possibile, andate a votare”

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Referendum 8 e 9 giugno, il sindaco Lepore chiama Bologna. “Quorum possibile, andate a votare”

Referendum 8 e 9 giugno, il sindaco Lepore chiama Bologna. “Quorum possibile, andate a votare”

Bologna, 6 giugno 2025 – Raggiungere il quorum al referendum in programma domenica 8 giugno e luned’ 9 giugno “è fattibile”. Parola di Matteo Lepore, sindaco di Bologna, che questa mattina è tornato a parlare della consultazione promossa dalla Cgil in programma nel weekend.

Nel Comune di Bologna gli aventi diritto sono 296.877, di cui 139.650 maschi e 157.227 femmine. Negli aventi diritto al voto sono già compresi i fuorisede che sono pari a 7.448 di cui 2.194 hanno fatto richiesta per motivi di lavoro, 5.237 per studio e 17 per cure mediche. Saranno allestiti 445 seggi ordinari, 300 seggi estero e 9 seggi speciali. A questo indirizzo tutte le informazioni su come esercitare il diritto di voto e la mappa dei seggi.

Referendum, l’appello di Matteo Lepore, sindaco di Bologna

"Io penso che il quorum sia raggiungibile se davvero in tanti si mobilitano negli ultimi giorni per ricordare che c'è questo voto importante l'8 e il 9 giugno – argomenta Lepore –. Io farò un appello al voto anche in queste ore, in particolare per il referendum sulla cittadinanza, e credo sia già un successo aver mobilitato milioni di persone in vista di questo grande appuntamento, che sarà comunque un grande successo, perché quando milioni di persone vanno a votare e partecipano è davvero molto importante per la nostra democrazia".

Ma per Lepore, schierato per i cinque sì, è un Pd sufficientemente compatto e determinato quello che si presenta a questa scadenza? "Sì, credo che in questo momento il partito sia unito, poi è chiaro che ci sono a volte posizioni diverse – risponde il sindaco –, ma avere posizioni diverse non significa essere divisi: significa che c'è pluralità e che siamo in grado di rappresentare fasce ampie della cultura e della politica del nostro Paese".

Un grande partito "credo debba avere la capacità di includere e di portare avanti un progetto

alternativo a quello di questo Governo – afferma poi il sindaco del Pd – che sta facendo male al Paese. Meloni non si impegna per nulla nella politica economica e sociale e purtroppo stiamo vedendo dati negativi sia sulla crescita industriale ormai da 26 mesi e un impoverimento degli italiani. Questa è la priorità oggi". Lepore, poi, tocca l'argomento referendum anche parlando poco dopo davanti agli studenti del Fermi per l’inaugurazione del murales dedicato ai 4 sindaci storici di Bologna: "Lo ricordo a tutti, perché è importante andare a votare".

La sindaca di San Lazzaro, Marilena Pillati

Rilancia l'appuntamento referendario anche la sindaca di San Lazzaro di Savena, la dem Marilena Pillati, con un post su Facebook: "Votare non è solo un diritto, è soprattutto un dovere civico. E lo è, ancora di più, per chi è stato chiamato dai cittadini a rappresentare le istituzioni". Votare, continua Pillati, "non significa fare una gita al seggio elettorale, farsi un paio di foto e poi tornarsene a casa. Votare significa partecipare attivamente alla vita democratica del nostro Paese, anche attraverso uno strumento, quello del referendum, che è previsto dalla nostra Costituzione, anche se qualcuno sembra averlo dimenticato".

Ecco perché "io andrò a votare. Io voterò cinque sì", fa sapere la sindaca di San Lazzaro: "Cinque sì contro i licenziamenti indiscriminati, per un lavoro davvero equo e meno precario, per garantire più sicurezza per i lavoratori anche negli appalti pubblici, per assicurare più integrazione per chi ha deciso di vivere, studiare e lavorare nel nostro Paese. Ma in qualsiasi modo la pensiate, l'importante sarà andare a votare ed esprimere liberamente la propria scelta. Ci vediamo ai seggi".

Il voto dei fuorisede al referendum

Come nella tornata elettorale dello scorso anno per le elezioni Europee, importante sarà il contributo di studenti e lavoratori fuorisede. Youtrend sui propri social, intanto, chiarisce qualche numero: "Chi ha fatto domanda per votare come fuorisede ai referendum? 67.305 italiani, in gran parte concentrati nelle province di Roma, Milano, Torino, Bologna, Padova, Firenze e Pisa. Il 67% delle richieste proviene infatti da queste province".

Bologna, ovviamente, traina il fenomeno grazie alla presenza massiccia di persone residenti fuori città, ma che sotto le Torri vivono o lavorano. "Se per ogni provincia consideriamo il numero di richieste di voto fuorisede ai referendum in rapporto alla popolazione residente, in cima alla classifica c'è Bologna (0,76%), davanti a Pisa (0,52%) e Torino (0,44%). A differenza delle europee 2024, questa volta si poteva chiedere di votare fuorisede anche per motivi di lavoro e di

cure mediche, e non solo per motivi di studio. Le richieste di voto fuorisede ai referendum sono comunque cresciute tra gli studenti (da 24mila a 38mila)".

İl Resto Del Carlino

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