Referendum, con Elly Schlein per 5 Sì e un’Italia più giusta
Il voto dell'8 e 9 giugno
La segretaria dem riesce a coniugare complessità e sintesi. Lo ha dimostrato anche sui referendum dell’8 e 9 giugno
Mi è capitato di recente di soffermarmi su un concetto: occorre coniugare la consapevolezza della complessità del mondo con la capacità di sintesi e di cogliere l’essenza delle cose. Ecco, Elly Schlein, così a me pare, incarna a livello politico proprio tale capacità. Ella, con altre compagne e altri compagni, coglie le articolazioni e le sfumature del quadro sociale, economico e culturale. Nello stesso tempo riesce a offrire una rappresentazione chiara ed efficace delle questioni, dei nodi cruciali, delle scelte da compiere, del tempo opportuno per compierle.
Così è per i 5 “Sì” ai prossimi referendum. Per un’Italia inclusiva e più giusta, per un mondo del lavoro più equo ed equilibrato, per un rinnovato senso della cittadinanza. E sullo sfondo il Pd di Schlein ci dona la possibilità di distinguere tra paura e speranza, tra un Paese che si ritrae, chiudendosi su se stesso, e un Paese pronto allo slancio solidale e all’apertura, tra un Occidente intimorito, sospeso fra Trump e Orbán, e un Occidente che raccoglie le sfide globali della libertà, della giustizia, della tutela e della valorizzazione dell’ambiente. Insomma: grazie anche alla segretaria dem, stiamo imparando a porci, contemporaneamente, nella duplice prospettiva della complessità e della semplicità.
l'Unità
