Sondaggi politici elettorali: cosa pensano gli italiani della separazione delle carriere dei magistrati, i partiti nell’ultima indagine

Swg per La7
L'ipotesi di un referendum confermativo, le conseguenze su politica e vita quotidiana. Gli orientamenti di voto

A fa riflettere è soprattutto un 41%, il dato secco più alto in assoluto che emerge, di chi crede che la separazione delle carriere dei magistrati non avrà alcuna ripercussione sulla sua vita personale, di libero cittadino. A questo e altri interrogativi risponde l’ultimo sondaggio SWG realizzato per il TgLa7 diretto da Enrico Mentana diffuso nella serata del 28 luglio. Le variazioni sono state calcolate rispetto allo scorso 21 luglio.
L’opinione pubblica appare quantomeno spaccata per quanto riguarda le conseguenze della riforma della Giustizia. Per esempio la maggior parte dei pareri trovano saranno positivi e negativi in misura uguale gli effetti sull’imparzialità dei giudici, sull’efficienza della Giustizia in Italia, sul rapporto tra Giustizia e potere politico: posizioni che oscillano tutte tra il 33 e il 32%.
La riforma della giustizia – dati SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/m8yOFpIFAh
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Ballano tra il 27 e il 29% i pareri di chi si esprime positivamente sugli stessi temi. Per il 41% degli italiani la Riforma della Giustizia non avrà alcun effetto in particolare sulla vita personale, per il 26% saranno prevalentemente negative le conseguenze sul rapporto tra Giustizia e potere politico. In definitiva, tuttavia, si può dire che emerge una posizione netta nel 44% che in caso di referendum confermativo voterebbe a favore della separazione delle carriere, mentre il 21% voterebbe no e il 35% sarebbe ancora indeciso.
Gli orientamenti di voto dei partiti italianiStabile in vetta, imprendibile per tutti, Fratelli d’Italia: il partito della Presidente del Consiglio è al 29,9%. Il Partito Democratico segue al 22,4%, in flessione dello 0,3%. Guadagna quasi mezzo punto percentuale il Movimento 5 Stelle al 13,4%. La spunta la Lega nel derby intestino alla maggioranza di centrodestra al governo, stabile all’8,4%. Segue incollato Forza Italia all’8,1%, in crescita dello 0,2%.
Scivola dello 0,2% l’Alleanza Verdi e Sinistra al 6,7%. Azione dell’ex ministro Carlo Calenda è al 3,3%, in calo dello 0,2%, mentre Italia Viva varia dello stesso intervallo ma con segno positivo al 2,6%. +Europa è al 2,1%, Noi Moderati di Maurizio Lupi stabile all’1%. Alla voce generica “altre liste” si assegna il 2,1%, in calo ma comunque a percentuali molto alte il dato di chi non si esprime, al 29%.
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