Udine, il consiglio comunale approva mozione su Palestina senza opposizione

GUARDA IL SERVIZIO VIDEO. I consiglieri comunali di Udine hanno fatto le ore piccole. Almeno quelli della maggioranza. Era quasi mezzanotte, ieri, quando è stata approvata all’unanimità, assente l’opposizione, la mozione che impegna il Sindaco e la giunta a chiedere al governo nazionale “di lavorare per il cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi, la pace e il rispetto del diritto internazionale; e di riconoscere lo Stato di Palestina”. Nel corso della seduta fiume, che ha superato le sei ore, è stato approvato, con 26 voti favorevoli, 10 contrari e un astenuto, il maxi-assestamento di bilancio da 29 milioni. L’aula ha anche dato il via libera al progetto definitivo della nuova sede della Protezione civile. Passate le 23, restavano ancora da affrontare la modifica dello statuto, con l’introduzione della figura del Garante dei diritti dei detenuti, e tre mozioni di sentimento relative al conflitto israelo-palestinese, due delle quali della minoranza. E’ a quel punto che il clima si è surriscaldato. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni Govetto ha chiesto di rinviare la discussione sulle mozioni relative alla Palestina, ma la proposta è stata bocciata. Stesso copione, poco dopo, quando Govetto ha chiesto di rinviare la discussione sulla modifica della statuto. Al no della maggioranza espresso dal capogruppo del Pd Iacopo Cainero è seguito il voto contrario dell’aula. E le opposizioni sono uscite dall’aula. La sola maggioranza ha approvato all’unanimità la mozione sulla Palestina, che aveva come primo firmatario Andrea Di Lenardo, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra – Possibile. ‘L’intera minoranza di destra – ha commentato lo stesso Di Lenardo – è uscita dall’aula per andare a mangiare una pizza, non discutendo quindi né questo punto, né la modifica dello Statuto. Ma se i banchi della minoranza erano deserti, i banchi del “pubblico” erano invece gremiti di cittadine e cittadini in sostegno alla mozione – ha concluso Di Lenardo.
Accuse respinte dall’opposizione.
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