OpenAI trionfa su Grok a scacchi. La partita a distanza tra Musk e Altman

Si è conclusa ieri, giovedì 7 agosto 2025, la finale del AI Chess Exhibition Tournament: il torneo AI di scacchi organizzato da Google DeepMind per inaugurare la nuova piattaforma di benchmarking Kaggle Game Arena dove i migliori modelli LLM di intelligenza artificiale si potranno sfidare in diversi giochi al fine di valutare le capacità strategiche e di ragionamento complesse finora sviluppate. I giochi, infatti, sarebbero dei punti di riferimento importanti per poter valutare i modelli e, ad oggi, solo alcuni motori come Stockfish o modelli come AlphaZero sono capaci di giocare a livelli anche molto alti. Sull’argomento scrivono Kate Olszewska e Meg Risdal, rispettivamente Product Manager di Google e Kaggle, in un articolo pubblicato sul blog di Google: “I giochi offrono un segnale di successo chiaro e inequivocabile. La loro struttura definita e i risultati misurabili li rendono il banco di prova ideale per valutare modelli e agenti. Costringono i modelli a dimostrare numerose abilità, tra cui ragionamento strategico, pianificazione a lungo termine e adattamento dinamico contro un avversario intelligente, fornendo un indicatore solido della loro intelligenza generale nella risoluzione di problemi. Il valore dei giochi come benchmark è ulteriormente rafforzato dalla loro scalabilità - la difficoltà aumenta con l’intelligenza dell’avversario - e dalla possibilità di analizzare e visualizzare il ragionamento del modello, offrendo uno sguardo sul suo processo di pensiero strategico”.

Alla competizione a eliminazione diretta hanno preso parte anche i modelli di Deepseek, Google, Anthropic e Moonshot AI, tuttavia il testa a testa conclusivo ha visto l’intelligenza artificiale di Sam Altman sconfiggere Grok 4 di Elon Musk con una vittoria per 4-0; durante le semifinali, invece, Grok ha battuto Gemini 2.5 Pro di Google in uno spareggio, mentre o3 ha vinto sul più agile o4-mini con un 4 a 0.
Ovviamente al di là della semplice misurazione delle capacità dei due modelli, la sfida ha assunto un significato più personale per Sam Altman ed Elon Musk: dieci anni fa, infatti, i due avevano fondato OpenAI prima che Musk scegliesse di intraprendere una strada indipendente dando vita alla società concorrente xAI e avviando un’azione legale per impedire che OpenAI si trasformasse in un’organizzazione a scopo di lucro, contrariamente a quanto stabilito in fase di fondazione.
Ciò nonostante, questa sfida tra intelligenze artificiali segna un punto simbolico più che tecnico. Nessuno dei modelli interessati è nato per svolgere queste attività, infatti, sono pensati per scrivere, generare immagini, programmare e rispondere a domande anche complesse ma vacillano in situazioni in cui è necessaria una logica rigorosa. Tuttavia questo limite dimostra che l’intelligenza artificiale, per quanto evoluta, oggi non ha ancora raggiunto quell’intelligenza che riconosciamo come propriamente umana: il gioco degli scacchi, con la sua complessità, rappresenta quindi una prova che mette in evidenza le ambizioni di coloro che sviluppano questi modelli anziché un’effettiva superiorità delle macchine.
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