I tagli dei tassi di interesse sarebbero limitati dalle pressioni salariali e dall’inflazione

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In un contesto economico caratterizzato da fragilità fiscale e rischio inflazionistico, la Banca della Repubblica ha optato per un atteggiamento cauto nella sua politica monetaria, come è emerso chiaramente dopo la recente riunione della banca, in cui il consiglio di amministrazione ha mantenuto invariati i suoi parametri finanziari per un altro mese.
A questo proposito, un recente rapporto di BNP Paribas sulla situazione fiscale del Paese avverte che i tagli dei tassi di interesse saranno limitati e intermittenti per il resto dell'anno, a causa di una serie di pressioni interne che limitano il margine di manovra dell'emittente.
Ulteriori informazioni: le esportazioni di petrolio e carbone colombiani verso Stati Uniti e Cina sono fonte di preoccupazione.
Gli analisti iniziano ricordando che la banca centrale ha deciso di mantenere il tasso di riferimento stabile al 9,25% nell'ultima riunione, con una votazione divisa in cui quattro membri hanno votato per lasciarlo invariato, mentre tre si sono espressi a favore di una riduzione (due di 50 punti base e uno di 25). Per loro, questa frammentazione interna riflette l'attuale dilemma tra continuare a tagliare i tassi per stimolare l'economia e contenere le pressioni fiscali e salariali che potrebbero riaccendere l'inflazione.

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Detto questo, BNP Paribas prevede che il ciclo di tagli sarà "intermittente", il che significa che le riduzioni potrebbero verificarsi nel terzo trimestre del 2025, ma poi potrebbe verificarsi una pausa nel quarto trimestre, proprio quando inizieranno le negoziazioni per il salario minimo del 2026.
" Questo processo si sta svolgendo in un contesto politico molto delicato, che potrebbe introdurre distorsioni al rialzo nelle aspettative salariali e di inflazione, soprattutto in vista del ciclo elettorale", spiega il rapporto.
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Carenze strutturaliUno dei maggiori ostacoli a una politica monetaria più espansiva è il deterioramento della situazione fiscale del Paese. Secondo la Banca Nazionale del Perù (BNP), l'aumento del debito pubblico, il persistente deficit strutturale e l'attivazione della clausola di salvaguardia per sospendere la regolamentazione fiscale stanno generando sfiducia nei mercati. Questa situazione sta costringendo la Banca Centrale del Perù (BanRep) a mantenere una posizione più restrittiva, non solo a causa dell'inflazione attuale, ma anche per i timori di un disancoraggio delle aspettative.
In effetti, il rapporto osserva che, a causa di questi squilibri fiscali, la banca centrale potrebbe addirittura ricalibrare il tasso di interesse reale neutrale, che non stimola né rallenta l'economia, nei suoi prossimi scenari macroeconomici.

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Sebbene l'inflazione abbia mostrato un trend al ribasso, il contesto resta complesso e BNP Paribas prevede un'inflazione del 4,8% per il 2025, superiore al consenso del mercato del 4,4% e al 4,0% previsto dalla Banca Centrale della Repubblica.
Tra i fattori di rischio individuati vi sono l'aumento dei prezzi regolamentati (come quello del gas naturale), una possibile svalutazione del peso e l'impatto di un potenziale aumento del salario minimo superiore alla produttività.
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Inoltre, la perdita del grado di investimento da parte di S&P, che segue il precedente declassamento di Fitch, peggiora le prospettive, dato che con due agenzie di rating al di sotto della soglia, la Colombia non ha più lo status di grado di investimento e ciò potrebbe innescare deflussi di capitali dai portafogli istituzionali che investono solo in paesi con tale status.
BNP stima che tra 2 e 5 miliardi di dollari USA potrebbero abbandonare il mercato TES locale, esercitando pressione sul tasso di cambio e sui tassi di interesse.

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Tuttavia, il rapporto riconosce l'esistenza di alcune misure di protezione. Una di queste è il nuovo programma Total Return Swap (TRS), attraverso il quale la Banca Centrale può fornire liquidità utilizzando i TES come garanzia. Ciò potrebbe contribuire ad attenuare la pressione sulla curva dei rendimenti e sul tasso di cambio in caso di un improvviso deflusso di capitali.
Infine, l'analisi di BNP Paribas lancia un chiaro avvertimento: il ciclo di tagli dei tassi non sarà lineare né ampio; pertanto, la politica monetaria dovrà muoversi con cautela tra pressioni inflazionistiche, tensioni fiscali e incertezze politiche. La vera sfida per BanRep non sarà solo controllare l'inflazione, ma farlo senza perdere credibilità in un contesto che richiede disciplina, ma anche flessibilità.
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