Faes accusa Vox di sostenere i dazi di Trump e di fidarsi del "cliente di Stormy Daniels"

La Fondazione Faes, presieduta da José María Aznar, ha assunto una posizione politica forte nei confronti dei rapporti di Vox con il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a causa della sua partecipazione al vertice di Washington e, tra le altre questioni, del suo allineamento con la Russia di Vladimir Putin. In una nota pubblicata, il think tank conservatore sottolinea che “non sembra molto patriottico o di destra applaudire le tariffe di ritorsione contro i prodotti spagnoli”. Non risparmia critiche neanche quando si tratta di definire i presidenti Trump e Putin, con i quali l'estrema destra spagnola, descritta come "trumpismo patriottico", sta cercando alleanze.
Non sembra molto patriottico, continua la nota di Faes sotto il titolo “Braccio alzato”, sostenere la “vittoria di un colonnello del KGB”, in una riflessione che va dalla Russia a Washington: “Confondere la Russia di Putin – una cleptocrazia mafiosa – con l’adempimento delle promesse di Fatima è tanto pittoresco quanto affidare alla cliente di Stormy Daniels – l’attrice porno – il ripristino della moralità tradizionale”, indica la fondazione.
Faes segna una netta distanza dal partito di Santiago Abascal in termini di sostegno incrollabile a Trump, una distanza netta anche rispetto al nuovo orientamento della Casa Bianca. La posizione assunta finora dal PP di Alberto Núñez Feijóo è stata più moderata. Aznar aveva già espresso la sua preoccupazione per la vittoria di Trump lo scorso novembre, ritenendo che non si trattasse di "una buona notizia per la Spagna o per l'UE", in quanto incarnava un populismo protezionista e isolazionista. Ha anche ricordato la sfida istituzionale affrontata nel tentato assalto al Campidoglio.
La fondazione conservatrice ricorda ad Abascal che i suoi alleati considerano Le Pen “il codardo dell’estrema destra”Faes attacca la convention di Washington, tenutasi una settimana fa, alla quale ha partecipato anche Abascal. "Una convenzione tanto conservatrice quanto Palmar de Troya era cattolica. "Un conclave dove vennero alzate molte armi", si legge nella nota, e si vide la resa dei partecipanti alla "Santa Russia". Vale la pena ricordare che il messaggio di Giorgia Meloni di considerare l'Occidente nel suo insieme, tra Stati Uniti ed Europa, non è stato nemmeno ascoltato. La fondazione di Aznar sottolinea che Vox ha lasciato il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei a Bruxelles per unirsi alla "quinta colonna di Putin".
Per concludere la sua riflessione, Faes afferma che Vox dovrebbe chiedersi cosa ci fa in un gruppo in cui il partito di Le Pen viene definito "un'estrema destra codarda". “Preoccupatevi: ora potrete competere solo con Gengis Khan”, conclude.
lavanguardia