L'Ucraina è pericolosa quanto la Russia? Un sondaggio sorprendente in Ungheria

Gli ungheresi considerano l'Ucraina una minaccia quasi pari a quella della Russia, ha riportato domenica il quotidiano Nepszava, citando i risultati di uno studio del Pew Research Center. Il quotidiano ha attribuito il risultato "all'efficacia della propaganda del governo di Viktor Orbán".
Un sondaggio che esamina la percezione delle minacce esterne tra le società di diversi paesi mostra che il 33% degli ungheresi percepisce la Russia come la minaccia principale. L'Ucraina si è classificata al secondo posto con il 27%.
"Solo l'11% dei sostenitori del partito ungherese al governo, Fidesz, vede la Russia come la principale minaccia, rispetto al 52% di coloro che non votano per il partito del Primo Ministro Viktor Orbán", ha riferito Nepszava. Il 45% degli elettori di Fidesz considera l'Ucraina la principale minaccia per il Paese. Tra gli elettori di altri partiti o gli indecisi, il 14% degli intervistati ha citato l'Ucraina.
Il sondaggio ha anche mostrato che circa tre quarti degli ungheresi non si fidano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il governo ungherese si oppone fermamente all'adesione dell'Ucraina all'UE e critica Kiev per aver presumibilmente prolungato la guerra con la Russia. Negli ultimi mesi, l'Ungheria ha indetto un referendum per chiedere ai cittadini di esprimere il loro atteggiamento nei confronti dell'adesione dell'Ucraina all'UE. Secondo il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs, il 95% di coloro che hanno votato al referendum "Voks 2025" si è opposto all'adesione accelerata dell'Ucraina all'UE.
Il referendum è stato accompagnato da una campagna anti-ucraina condotta dalle autorità ungheresi.
"Un altro risultato interessante dello studio del Pew Research Center è che, nonostante le politiche anti-UE del governo Orbán, l'Unione Europea si colloca al primo posto tra gli alleati stranieri del Paese. Questo atteggiamento nei confronti dell'UE è stato dichiarato dal 24% degli intervistati; gli Stati Uniti si sono piazzati al secondo posto con il 23%", ha scritto il quotidiano ungherese.
Da Budapest Jakub Bawołek (PAP)
jbw/ zm/

bankier.pl