Non sarà facile per il nuovo allenatore superare Michał Probierz

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Non sarà facile per il nuovo allenatore superare Michał Probierz

Non sarà facile per il nuovo allenatore superare Michał Probierz

Solo in una versione leggermente più titolata, sebbene questa frase vada messa tra virgolette, a meno che la categoria "trofei" non includa la medaglia di bronzo nel campionato sloveno e la promozione dalla Ligue 2, con la successiva permanenza nell'élite francese. Si tratta di traguardi degni di nota, sebbene non rispecchino realmente quelli conseguiti nella nostra realtà anni fa dal già citato Michał Probierz alla guida del Cracovia (a titolo di promemoria: 4° posto in Ekstraklasa, Coppa di Polonia e Supercoppa), se naturalmente diamo per scontato che uno 0-0 con il Legia Varsavia valga quanto un 1-1 con il Paris Saint-Germain.

Dalle generalità formulate da Elsner nei suoi primi giorni a Cracovia, si può concludere che accetterà volentieri il compito di qualificare la squadra per le coppe europee. Si noti che, contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di un obiettivo ambizioso, perché a Kałuża nessuno parla del titolo o, addirittura, di una modesta medaglia del campionato polacco. E poiché nella prossima stagione, grazie ai punti accumulati negli ultimi anni da diverse squadre di punta dell'Ekstraklasa e dal fiore all'occhiello della Prima Divisione, il Wisła Cracovia, un trofeo europeo attende una squadra fuori dal podio (in circostanze favorevoli anche dal quinto posto), scendere anche solo di un gradino più in basso, al risultato d'esordio di Kroczek, sarebbe una sgradevole sconfitta per lo sloveno.

Non è per questo che il presidente Mateusz Dróżdż, a conoscenza dell'imminente vendita del club da parte del proprietario di Comarch, il fondo CVC Capital Partners, è volato in Francia per riposarsi sulle fondamenta gettate nell'ultimo anno e mezzo. E non è per questo che – seguendo l'esempio del nuovo allenatore del Widzew, dove ha avuto il piacere di lavorare non molto tempo fa – ha iniziato a borbottare sull'ampliamento del piccolo stadio. Il fatto è che Cracovia non è Łódź, dove regnano i conservatori che custodiscono gelosamente i monumenti e gli architetti che abbelliscono i paesaggi, quindi qualsiasi tentativo di coprire il Castello Reale con alte tribune è destinato al fallimento fin dall'inizio.

Niente e nessuno potrà mai eclissare il Wawel, anche se giocatori della Champions League calpesteranno le sue mura. Non resta che accontentarsi di obiettivi più modesti, come la qualificazione alla Conference League, che sarebbe comunque un evento notevole per il Pasy. Stiamo parlando di una squadra che, anche nei periodi di maggiore prosperità del XXI secolo, non ha vinto una sola partita in Europa. E oggi questo è il punto di riferimento per i piani da superpotenza, che ovviamente il Cracovia merita pienamente.

CVC Capital Partners è una società di private equity che gestisce asset per un valore di quasi 200 miliardi di euro, ed è il proprietario più ricco tra tutti i proprietari di club polacchi, ma ciò non significa che anche il Pasy sia il più ricco. Comarch garantisce stabilità e – in vista della perdita record dello scorso anno, superiore a 29 milioni di zloty – trasferisce ulteriori milioni di salvataggio sul conto del club. Tuttavia, se l'americano Robert Platek, entusiasta dell'ex sede reale, o un altro potenziale acquirente non presenterà un'offerta d'acquisto nei prossimi mesi, l'opzione di austerità potrebbe entrare in vigore nella gestione del Cracovia. E allora Luka Elsner si renderà conto che la qualificazione alle coppe europee è un obiettivo davvero ambizioso.

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