L'IFI prevede il rischio di un collasso fiscale e il debito pubblico potrebbe esplodere entro il 2035

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L'IFI prevede il rischio di un collasso fiscale e il debito pubblico potrebbe esplodere entro il 2035

L'IFI prevede il rischio di un collasso fiscale e il debito pubblico potrebbe esplodere entro il 2035

Nonostante la previsione di raggiungimento dell'obiettivo fiscale per il 2025, l'Istituto Fiscale Indipendente (IFI) del Senato ha nuovamente classificato le attuali regole di controllo dei conti pubblici come "insostenibili". La valutazione è contenuta nell'edizione di giugno del Rapporto di Monitoraggio Fiscale (RAF), che delinea uno scenario preoccupante a medio e lungo termine, con il debito pubblico brasiliano in crescita.

L'IFI prevede che, entro il 2035, il debito pubblico lordo (GGD) raggiungerà il 124,9% del Prodotto Interno Lordo (PIL), superando il valore di tutta la ricchezza prodotta dal Paese in un anno. Il governo federale, a sua volta, prevede uno scenario molto più ottimistico: l'81,6% del PIL nello stesso periodo, secondo i dati presentati con la bozza di Legge sulle Linee Guida di Bilancio (LDO) del 2026.

Secondo l'IFI, la crescita del debito è il risultato di successivi disavanzi primari, ovvero quando il governo spende più di quanto incassa. Per il 2025, il rapporto stima un disavanzo di 83,1 miliardi di R$. Tuttavia, escludendo 54,9 miliardi di R$ di debiti emessi dal tribunale, l'obiettivo fiscale di un disavanzo pari a zero può essere considerato raggiunto, poiché il Nuovo Quadro Fiscale consente un margine di tolleranza fino a 30,9 miliardi di R$.

Nonostante ciò, lo scenario per il 2026 è più critico. L'IFI stima che per conformarsi al quadro normativo sarebbe necessario un importo di 75,9 miliardi di R$, il che, secondo l'agenzia stessa, è "irrealizzabile" e potrebbe compromettere il funzionamento del settore pubblico. Il rapporto suggerisce che, per evitare un collasso amministrativo ("chiusura") già dal prossimo anno, il governo dovrà trovare ulteriori soluzioni per aumentare le entrate e contenere le spese.

"I colli di bottiglia sono economici, le soluzioni sono politiche. Solo un ampio dialogo tra il Congresso Nazionale, il governo e la società può elaborare soluzioni per la grave situazione fiscale", afferma il direttore esecutivo dell'IFI, Marcus Pestana.

Egli sostiene una “profonda riforma” delle regole fiscali, avvertendo che il Nuovo Quadro Fiscale, approvato nel 2023 per sostituire il vecchio tetto alla spesa, si sta già rivelando insufficiente per contenere l’aumento del debito e gestire un bilancio che prevede oltre il 90% di spese stanziate.

L’IFI riconosce, tuttavia, che si sta verificando una “crescente consapevolezza” circa la gravità della situazione fiscale, come si evince da recenti misure quali l’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie (IOF) e dalle discussioni sui tagli alla spesa.

Proiezioni economiche per il 2025:
  • Inflazione (IPCA) : calo delle proiezioni dal 5,5% al ​​5,3%
  • PIL : stima di crescita aumentata dal 2,0% al 2,4%
  • Selic : aumento delle previsioni dal 14,75% al ​​15,3%

Secondo la RAF, entro il 2035 le entrate federali scenderanno dal 18,3% al 17,7% del PIL, mentre si prevede che la spesa aumenterà dal 18,9% al 20,4%.

Il rapporto dell'IFI rafforza l'urgenza di un patto politico per ristrutturare le finanze pubbliche. Altrimenti, il Brasile continuerà ad aumentare il suo debito, anche negli anni in cui il deficit rientra nell'obiettivo – un'equazione che, per l'istituzione, è già insostenibile.

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