Il Parco Archeologico di Pompei riapre la 'Casa del Profumiere'

Dopo un lungo lavoro di restauro, il cosiddetto "Giardino di Ercole" è stato riaperto al pubblico dal Parco archeologico di Pompei, in Italia.
Tra rose secolari, violette, ciliegi e diverse altre tipologie di piante, lo spazio è ospitato in un'antica dimora di Pompei, nota anche come "Casa del Profumiere", perché prima dell'eruzione del Vesuvio vi si svolgevano la produzione e la vendita di profumi.
La riqualificazione dell'area giardino della dimora storica ha previsto la piantumazione di specie botaniche documentate in epoca romana e il ripristino della disposizione originaria degli spazi e dell'antico sistema di irrigazione.
"La casa nel 'Giardino di Ercole' risale al III secolo a.C. e deve il suo nome a una statuetta di marmo rinvenuta nel camino del giardino. È una tipica dimora pompeiana a 'terrazze' ed è famosa per l'iscrizione 'cras credo' ('domani avremo credito') posta sopra l'ingresso", ha affermato il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel.
Al momento dell'eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79 d.C., la casa era in fase di restauro dopo i gravi danni subiti a causa del terremoto che aveva sconvolto la regione nel 62 d.C. Il proprietario, tuttavia, decise di ampliare gli spazi e iniziò a produrre profumi, oltre a vendere fiori.
Negli anni '50, i primi scavi nella zona portarono alla luce pollini, spore, resti di macropiante e oggetti vari, insieme a numerose bottiglie di vetro per profumi.
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