Hong Kong mantiene il legame tra la valuta locale e il dollaro

Il capo dell'esecutivo di Hong Kong ha assicurato, in un estratto di un'intervista rilasciata lunedì, che manterrà la valuta locale ancorata al dollaro statunitense, nonostante la guerra commerciale tra Washington e Pechino.
In un'intervista al quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, John Lee Ka-chiu ha affermato che l'ancoraggio del dollaro locale alla valuta statunitense è stato "uno dei fattori chiave del successo" della regione.
Dal 1983, prima ancora del passaggio di amministrazione dal Regno Unito alla Cina, il dollaro di Hong Kong è legato esclusivamente alla valuta statunitense e può oscillare tra 7,75 e 7,85 unità per dollaro.
Ciò significa anche che l'autorità di regolamentazione finanziaria del territorio, l'Hong Kong Monetary Authority (HKMA), segue gli aumenti e le diminuzioni del tasso di interesse di riferimento imposto dalla Federal Reserve statunitense.
A maggio, l'HKMA ha dovuto intervenire più volte sul mercato, acquistando un totale di 16,7 miliardi di dollari USA (14,6 miliardi di euro) per indebolire la valuta locale.
Ciò avviene dopo che il dollaro di Hong Kong ha raggiunto il limite massimo della sua banda di fluttuazione, a causa dell'apprezzamento delle valute asiatiche e dell'aumento degli investimenti in azioni quotate nella borsa valori della città.
Oltre agli investitori stranieri, anche gli investitori della Cina continentale hanno acquistato più azioni locali, in parte grazie a un meccanismo lanciato nel 2014 che collega le borse di Hong Kong e Shanghai, la "capitale finanziaria" della Cina.
In un'intervista rilasciata in occasione del terzo anniversario della sua amministrazione, John Lee ha negato che il sistema finanziario dipenda esclusivamente dal suo ancoraggio al dollaro statunitense.
Il capo dell'esecutivo ha promesso di creare più prodotti finanziari per rafforzare il ruolo di Hong Kong come il più grande polo mondiale per gli affari nella valuta della Cina continentale, il renminbi.
John Lee ha minimizzato gli interventi dell'HKMA e ha affermato che il tasso di cambio con il dollaro statunitense è sempre sotto pressione, soprattutto in periodi di incertezza.
Il peg riguarda anche la vicina regione di Macao, la cui valuta, la pataca, è agganciata al dollaro di Hong Kong.
John Lee ha respinto le richieste di porre fine al legame tra il dollaro locale e la valuta statunitense, avanzate in un periodo di conflitto tariffario tra Cina e Stati Uniti.
Washington ha imposto tariffe del 145 percento sui prodotti cinesi, spingendo Pechino a rispondere con tariffe simili del 125 percento sui prodotti americani.
A metà maggio, gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di ridurre i dazi rispettivamente al 30% e al 10% per 90 giorni, durante i quali i due Paesi stanno cercando di negoziare un accordo permanente.
In un altro estratto della stessa intervista, pubblicato domenica, John Lee ha assicurato che le tensioni tra Pechino e Washington non spingeranno la città ad adottare misure di ritorsione, che comprometterebbero il suo “DNA del successo” e lo status di zona franca.
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