Alloggi a prezzi accessibili e terreno adiacente. Il PS riesce ad approvare importanti modifiche alla legge sulla terra
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Dopo una serie di progressi e battute d'arresto e un rinvio imposto da Chega, la controversa legge fondiaria è stata votata in dettaglio mercoledì, ovvero nella votazione sulla specialità. In Parlamento il PS è riuscito a confermare diverse vittorie, dimostrando di essere in sintonia con il PSD, anche se non tutte le modifiche da lui auspicate hanno ottenuto il via libera. Quanto alle ragioni che Chega aveva addotto per giustificare la necessità di più tempo per cambiare la legge, tra cui la proposta di “meccanismi più forti” che avrebbero mirato a “fermare la corruzione”, non hanno avuto successo e sono state accantonate.
Nel corso della complessa votazione sul decreto legge 117/2024, che modifica il Quadro giuridico degli strumenti di gestione territoriale (comunemente noto come legge fondiaria), che sarà poi confermato in plenaria, i deputati hanno subito trascurato due condizioni che il PS aveva posto per modificare la legge.
Da un lato, è scomparso il concetto di “valore moderato” che era previsto per l’edilizia residenziale nel contesto di questa nuova legge (che semplifica la trasformazione dei terreni rurali in terreni urbani, facilitando l’edilizia) ed è stato definito che “almeno 700/1000 della superficie totale” deve essere destinato ad edilizia residenziale pubblica, ad edilizia residenziale a prezzi accessibili o ad edilizia residenziale a costi controllati. Con socialisti e socialdemocratici allineati, l’intera legge è stata modificata per accogliere questo cambiamento, poiché il concetto di “valore moderato” sollevava preoccupazioni circa gli effetti sui prezzi delle case.
Inoltre, il PS è riuscito, con i voti favorevoli del PSD, di Livre e di Iniciativa Liberal, a garantire “la contiguità con i terreni urbani” quando si decide che uno di questi appezzamenti di terreno passerà da rustico a urbano, “come consolidamento e coerenza dell’urbanizzazione da sviluppare con l’area urbana esistente”. E ha garantito che sarà necessario dimostrare qual è il “carico urbano” in relazione al sistema infrastrutturale già esistente, convincendo tutti i partiti tranne il PCP (che si è astenuto).
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Nonostante il PSD avesse accettato le principali proposte socialiste, ci furono comunque delle modifiche da parte del PS che caddero nel dimenticatoio, come l'obbligo di verificare la mancanza di aree urbane disponibili prima di approvare la trasformazione di più terreni in aree urbane. Anche l'obbligo di dimostrare la fattibilità finanziaria del progetto in questione, con l'identificazione dei responsabili del suo finanziamento, non è stato approvato: PSD e IL erano contrari.
Durante la votazione sono state approvate anche altre misure di tutela: i socialisti hanno assicurato che non potranno essere costruite in aree strategiche di infiltrazione e di protezione e ricarica delle falde acquifere, in aree ad alto rischio di erosione idrica o in aree instabili. E il PSD ha definito che, fino all’inclusione delle nuove norme, le norme relative alle aree urbanizzabili sono sospese e in questa fase “non può esserci luogo per la pratica di alcun atto o operazione che implichi l’occupazione, l’uso e la trasformazione del suolo, pena la nullità di tali atti”.
Su proposta del PSD, questo regime sarà in vigore per quattro anni, iniziando ad applicarsi retroattivamente dal 31 dicembre 2024. Tuttavia, il PS è riuscito a garantire che la sua estensione dipenderà da una relazione presentata al Parlamento dal Governo, che valuterà questo nuovo regime della cosiddetta legge fondiaria.
I partiti più piccoli, ad eccezione dell'IL, non sono riusciti ad approvare le loro proposte durante la votazione. Chega ha parlato anche dell’intenzione di proporre la creazione di “commissioni municipali per la trasparenza e l’anticorruzione” per avere voce in capitolo in questi processi, ma lo ha fatto in modo errato, in termini di regolamentazione (ha proposto un nuovo articolo, da zero, invece di un emendamento agli articoli che erano in discussione) e ha finito per accusare la commissione di “non voler trasparenza o controllo”. Niente di fatto: la giunta ha spiegato che non è in discussione il contenuto della proposta, ma il modo in cui è stata elaborata, e le modifiche che avrebbero portato Chega a chiedere il rinvio del voto, la scorsa settimana, sono morte in spiaggia.
observador