La democratizzazione degli esami cardiaci salvavita

Stiamo vivendo un momento storico nel modo in cui diagnostichiamo le malattie cardiovascolari in Portogallo. Per la prima volta quest'anno, due dei test più importanti e avanzati della cardiologia moderna – il calcio coronarico e l'angio-TC coronarica – sono ora disponibili in base all'accordo con il Servizio Sanitario Nazionale (SNS). Questa decisione rappresenta un progresso concreto per la salute pubblica e, soprattutto, un passo decisivo verso la garanzia di un accesso equo alla diagnosi precoce della principale causa di morte nel mondo occidentale: la coronaropatia.
Per troppo tempo, questi esami sono rimasti fuori dalla portata di molti portoghesi. Si trattava di esami privati, dai costi elevati e, in pratica, accessibili solo a chi poteva permetterseli. Il risultato è stato un evidente squilibrio: molti pazienti sono stati privati di una diagnosi precoce, di decisioni terapeutiche più assertive e, in definitiva, della possibilità di prevenire un infarto prima che fosse troppo tardi.
Questa modifica corregge un'ingiustizia silenziosa e allinea il Portogallo a quanto accade da diversi anni in paesi come il Regno Unito e la Germania, dove la prevenzione cardiovascolare non è vista come un lusso, ma piuttosto come una chiara priorità delle politiche di sanità pubblica. Le evidenze scientifiche a supporto di questa decisione sono solide e inconfutabili. Studi internazionali su larga scala, come SCOT-HEART e PROMISE, hanno dimostrato inequivocabilmente che l'angio-TC coronarica non solo identifica, ma esclude anche in modo affidabile la malattia coronarica, con un impatto diretto sulla riduzione di eventi come infarto e morte improvvisa. Stiamo quindi parlando di scienza trasformata in benefici concreti per i pazienti.
In definitiva, l'essenza di questo cambiamento è semplice ma potente: più persone avranno ora accesso, rapidamente e senza costi aggiuntivi, a test che possono letteralmente cambiare il corso della loro vita. Il punteggio di calcio, ad esempio, è un test incredibilmente utile per coloro che non presentano sintomi ma presentano fattori di rischio come diabete, colesterolo alto o una storia familiare di malattie cardiache. Permette di comprendere in modo chiaro e obiettivo se siano necessarie misure preventive prima che compaiano i sintomi. D'altra parte, la coronarografia (TC) è uno strumento straordinario per coloro che presentano già segni o disturbi, come dolore toracico o risultati dubbi ai test convenzionali, consentendo una diagnosi accurata ed evitando spesso esami invasivi non necessari.
Ma al di là dell'aspetto tecnico, il vero impatto di questa misura si misura in termini di tranquillità e di vite che possono essere salvate. L'ansia di chi vive nel dubbio, la paura di chi aspetta mesi per una risposta, o l'angoscia di chi affronta i sintomi senza una diagnosi chiara: tutto questo può ora essere contrastato più efficacemente. Una diagnosi precoce significa un trattamento migliore e, spesso, significa evitare il peggio.
È importante capire che non stiamo parlando solo di progressi tecnologici o di modernizzazione dei sistemi. Stiamo parlando di dignità nell'accesso all'assistenza sanitaria, di giustizia sociale e della responsabilità collettiva di garantire a tutti le stesse opportunità di proteggere il proprio cuore.
Questa decisione è, quindi, profondamente appropriata e dovrebbe essere vista come un chiaro segnale che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Naturalmente, ora spetterà a tutti – professionisti, istituzioni e decisori – garantire che questo accesso sia efficace, rapido e realmente al servizio di chi ne ha più bisogno.
Come medico e direttore clinico, comprendo appieno il valore di questi esami. Ma soprattutto, comprendo l'impatto che hanno sulla vita delle persone. So cosa significa poter guardare qualcuno negli occhi e dirgli con sicurezza che non c'è motivo di preoccuparsi. O, al contrario, sapere che la diagnosi precoce di un'ostruzione consente di intervenire preventivamente, salvando quella vita da un infarto apparentemente improbabile.
È così che costruiamo un sistema sanitario più equo, più umano e più efficiente. Non solo curando la malattia, ma prevenendola prima ancora che si manifesti. E questa, più che una conquista clinica, è una vittoria sociale.
I testi presenti in questa sezione riflettono le opinioni personali degli autori. Non rappresentano VISÃO né ne riflettono la posizione editoriale.

