Bruxelles chiede a Booking, Microsoft, Google e Apple informazioni sulle truffe online

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Bruxelles chiede a Booking, Microsoft, Google e Apple informazioni sulle truffe online

Bruxelles chiede a Booking, Microsoft, Google e Apple informazioni sulle truffe online

La Commissione europea ha dichiarato oggi di aver richiesto informazioni alle piattaforme tecnologiche Microsoft, Google, Apple e Booking.com a causa di un presunto uso improprio per truffe online nell'Unione europea (UE), ma non ha ancora avviato un'indagine.

"Oggi la Commissione ha inviato una richiesta di informazioni ai sensi del Digital Services Act a quattro piattaforme online, Microsoft, Google, Apple e Booking.com, per monitorare e richiedere informazioni su come garantiscono che i loro servizi non vengano utilizzati in modo improprio da truffatori", ha affermato Thomas Regnier, portavoce dell'Esecutivo UE per la sovranità tecnologica.

Interrogato durante la conferenza stampa quotidiana dell'istituzione a Bruxelles, il portavoce ha osservato che "si tratta di un passo essenziale per proteggere gli utenti in tutta l'UE da alcune di queste pratiche e per garantire che anche le piattaforme nell'UE svolgano il loro ruolo".

Tuttavia, ha sottolineato che si trattava "solo di una richiesta di informazioni".

"Non siamo ancora nella fase in cui abbiamo aperto un'indagine formale", ha affermato, assicurando che l'istituto è impegnato "a combattere le frodi finanziarie e a proteggere gli utenti".

Questa posizione è stata presa in considerazione in quanto nell'UE vengono segnalate numerose truffe online tramite queste grandi piattaforme, con truffatori che inviano, ad esempio, e-mail o messaggi dall'aspetto ufficiale in cui chiedono aggiornamenti dell'account, conferme di prenotazione o pagamenti per servizi.

Nel caso di Microsoft e Apple, è comune ricevere falsi avvisi di blocco dell'account o di sicurezza per indurre le vittime a fornire password o informazioni bancarie.

Con Google sono in aumento le false notifiche relative a sistemi di archiviazione o accessi sospetti a Gmail, mentre con Booking.com emergono prenotazioni fittizie o richieste di pagamento esterne alla piattaforma.

Nell'agosto 2024, l'UE è diventata la prima giurisdizione al mondo a dotarsi di norme per le piattaforme digitali, che ora sono tenute a rimuovere i contenuti illegali e dannosi ai sensi del nuovo Digital Services Act.

A tal fine, la Commissione europea ha individuato 19 piattaforme online di grandissime dimensioni, con 45 milioni di utenti attivi al mese, che ora devono conformarsi alle nuove norme.

La legge è stata creata per proteggere i diritti fondamentali degli utenti online nell'UE ed è diventata una novità per lo spazio digitale, ritenendo le piattaforme responsabili dei contenuti dannosi, tra cui la disinformazione.

Inoltre, da novembre 2022 è in vigore nell'UE la nuova legge sui mercati digitali, che stabilisce le regole su ciò che le aziende tecnologiche con status di "gatekeeper" possono e non possono fare nell'UE, una sorta di lista nera con regole per queste grandi piattaforme.

Le aziende tecnologiche che non rispetteranno queste due nuove leggi potrebbero incorrere in multe proporzionate alle loro dimensioni.

jornaleconomico

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