La Camera si prepara a votare il disegno di legge che inasprisce le pene per l'abbandono degli anziani

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La Camera si prepara a votare il disegno di legge che inasprisce le pene per l'abbandono degli anziani

La Camera si prepara a votare il disegno di legge che inasprisce le pene per l'abbandono degli anziani

Lunedì 16, la Camera dei Deputati potrebbe votare un disegno di legge che inasprisce le pene per l'abbandono di una persona con disabilità in ospedali, case di cura o rifugi, qualora ciò comporti la morte o lesioni gravi. La pena sarà aumentata se la vittima è una persona anziana. La proposta è all'ordine del giorno della Plenaria, che si riunirà anche martedì 17 e mercoledì 18.

I legislatori devono analizzare gli emendamenti del Senato al disegno di legge. In linea con quanto approvato dalla Camera per gli anziani, il Senato propone di applicare pene detentive da 2 a 5 anni e una multa per l'abbandono di una persona con disabilità, in contrapposizione all'attuale pena detentiva da 6 mesi a 3 anni e una multa.

Se l'abbandono provoca la morte della persona, la pena è da 8 a 14 anni di reclusione; se provoca lesioni gravi, la reclusione può essere da 3 a 7 anni. In entrambi i casi, è prevista una multa.

Altri punti all'ordine del giorno

L'Aula potrà anche concludere la votazione sul disegno di legge che qualifica come inosservanza di un ordine del tribunale l'avvicinamento dell'aggressore alle zone delimitate dal giudice per la protezione delle vittime di violenza contro le donne.

Il testo della relatrice, la deputata Rogéria Santos (Republicanos-BA), aggiunge al progetto originale l'avvicinamento dell'aggressore all'abitazione o al luogo di lavoro della vittima.

Attualmente, la legge Maria da Penha prevede una pena detentiva da 2 a 5 anni e una multa per chiunque non ottemperi a una decisione del tribunale sulle misure di protezione urgenti previste dalla legge.

All'ordine del giorno c'è anche il Progetto di Decreto Legislativo (PDL) 405/23, del deputato Luiz Gastão (PSD-CE), che sospende un'ordinanza del Ministero del Lavoro sul lavoro nei giorni festivi.

L'ordinanza entra in vigore il 1° luglio di quest'anno, dopo essere stata rinviata a dicembre dell'anno scorso.

L'autore intende mantenere in vigore l'ordinanza dell'ex presidente Jair Bolsonaro che regolamentava la materia e consentiva il lavoro nei giorni festivi nel commercio.

L'argomentazione del Ministero a favore dell'ordinanza è che esiste una legge in materia (Legge 10.101/00) che subordina il lavoro nel commercio alle festività, purché sia ​​autorizzato da un contratto collettivo di lavoro e venga rispettata la legislazione comunale.

(Con informazioni dell'Agenzia della Camera)

CartaCapital

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